Sempre più miniere bloccano l’estrazione di terre rare in Cina

Sempre più miniere in Cina stanno fermando la produzione di terre rare. I prezzi troppo bassi hanno spinto anche il governo ad esortare i produttori ad uno stop.

Cosa sta succedendo in Cina nel settore minerario delle terre rare?

Molti operatori si stanno interrogando in questi giorni su che cosa si nasconde dietro alle nuove chiusure delle estrazioni di terre rare dal parte della Aluminum Corporation of China’s Jiangsu, iniziate dal 1° novembre. Le preoccupazioni sono alimentate dal fatto che la sospensione è stata annunciata dopo che un’altra società, la Inner Mongolia Baotou Steel Rare-Earth ha fermato la produzione il mese scorso.

L’ultima sospensione riguarda nello specifico quattro metalli delle terre rare (REE – Rare Earth Elements). Nessuno conosce quanto tempo durerà il blocco della produzione, ma una fonte anonima cinese afferma che non dovrebbe durare troppo a lungo. La causa risiede nel calo dei prezzi dell’ultimo periodo, in linea con la diminuzione degli ordini da parte degli acquirenti stranieri. Quindi la produzione riprenderà solo dopo che i prezzi torneranno a salire e consentiranno di garantire dei margini di profitto ragionevoli.

Il governo ha dato raccomandazioni analoghe a tutte le aziende cinesi del settore, invitandole a fermare la produzione in attesa di un rialzo dei prezzi.

I prezzi delle terre rare sono aumentati questa settimana a seguito della dichiarazione della China Minmetals di chiusura dei propri impianti. Questo annuncio, insieme a quelli precedentemente citati, ha consentito ai produttori di aumentare i prezzi di praseodimio, neodimio ed europio. È seguito un aumento della domanda di praseodimio ed europio.

Il prezzo per l’ossido di praseodimio/neodimio (purezza 99%) ha raggiunto 48.065 dollari per tonnellata., mentre il prezzo dell’ossido di cerio si è stabilizzato a 8.010 dollari per tonnellata.

Il mercato delle terre rare sta attraversando una fase di transizione, dove la congiuntura economica mondiale in recessione sta provocando un rallentamento della domanda. Certamente, la reazione cinese è stata tempestiva e ha coinvolto tutto l’apparato produttivo. La regia del governo centrale, che potrebbe sembrare autoritaria, ha sicuramente il vantaggio di essere particolarmente efficace.

Vedremo nei prossimi mesi come reagiranno i mercati internazionali.

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