I paesi occidentali stanno hanno sanzionato la Russia come mai era successo nel corso della storia. Sanzioni alle esportazioni di energia, alle banche e agli oligarchi russi. Tuttavia, un bene di lusso come i diamanti sono sfuggiti alle sanzioni oltre che ai riflettori dell’attenzione mediatica.
Eppure non si tratta di un bene di poco conto, visto che rappresenta in termini di valore una delle prime dieci esportazioni non energetiche della Russia. Nel 2021, secondo il Dipartimento del Tesoro americano, le esportazioni di diamanti russi ammontavano ad oltre 4,5 miliardi di dollari.
Sono in Russia le riserve più grandi e ricche del mondo
La Russia ospita le riserve più grandi e ricche del mondo e, in termini di volumi, è il più grande produttore ed esportatore mondiale di diamanti grezzi. È russa anche la più grande società del mondo del settore, Alrosa, che estrae il 90% dei diamanti della Russia.
Anche se il CEO di Alrosa è stato sanzionato e le importazioni di diamanti non industriali vietate, il flusso di pietre preziose russe non si è mai interrotto. Infatti, i divieti escludono i diamanti sostanzialmente trasformati in paesi terzi attraverso il taglio e la lucidatura. Ad esempio, quelli tagliati e lucidati in India sono considerati diamanti indiani. La stragrande maggioranza dei diamanti grezzi della Russia viene esportata grezza e poi tagliata e lucidata all’estero.
In altre parole, le sanzioni esistenti sono simboliche.
Difficili da tracciare
D’altro canto, non sarebbe per nulla semplice sanzionare le pietre lavorate poiché sono difficili da tracciare tra la molteplicità di attori economici che compongono questo mercato. Basta andare in qualsiasi gioielleria per comprare un anello di diamanti chiedendo la provenienza geografica delle pietre grezze, per rendersi conto che nessuno ne conosce la provenienza. D’altronde, un tipico diamante percorre decine di transazioni per arrivare dalla miniera al consumatore.
È vero che esiste la tecnologia per tracciare i diamanti tramite incisione laser o scansione ma, allo stato attuale, richiederebbe molto tempo per essere estesa alle grandi quantità di gemme che circolano sul mercato.
Ma, in seno all’Unione Europea, esiste anche un altro grosso ostacolo alle sanzioni: Anversa (Belgio). La città è il più grande centro commerciale di pietre preziose del mondo e il governo belga si è opposto alle sanzioni, sostenendo che avrebbero solo spinto il commercio di diamanti russi verso altre aree del mondo. Come dare torto ai belgi?
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