La retorica delle sanzioni dell’Unione Europea contro la Russia ha un punto debole: l’assenza di sanzioni per il settore energetico.
Al di là dei paroloni di cui si sono riempiti la bocca moltissimi politici, la realtà è abbastanza semplice da descrivere. L’Europa ha bisogno del gas russo molto più di quanto la Russia abbia bisogno dei soldi europei. Anche grazie agli alti prezzi dell’energia, schizzati in alto anche per effetto delle sanzioni, la Russia ha ora 630 miliardi di dollari in riserve valutarie, una somma di denaro che le consentirebbe di sopravvivere chiudendo i rubinetti del gas all’Europa.
Il terzo esportatore di petrolio e il secondo esportatore di gas naturale del mondo
I mercati si stanno preparando a questo tipo di scenario e i prezzi si muovono in questa direzione. La Russia è il terzo esportatore mondiale di petrolio e il secondo esportatore di gas naturale, produce il 10% del petrolio mondiale ed è il più grande fornitore europeo di gas naturale.
I prezzi del greggio e del gas stanno aumentando a livelli che non si vedevano dal 2014, mentre la Russia assedia le principali città dell’Ucraina. I futures sul Brent sono balzati sopra i 110 dollari al barile, mentre i futures WTI sono intorno ai 109 dollari.
Qualcuno ritiene che la tanto temuta interruzione del gas naturale russo non si verificherà. Secondo gli analisti di eToro, i rischi sono bassi e osservano che la Russia ha fornito in modo affidabile l’Occidente anche durante la Guerra Fredda.
Purtroppo, non tutti sono così ottimisti. Secondo Eurasia Group, molto probabilmente il gas in transito in Ucraina sarà interrotto, con ripercussioni sulle forniture a diversi paesi dell’Europa centrale e orientale e aumento ulteriore dei prezzi del gas europeo.
Cosa accadrà quando la Russia taglierà il gas all’Europa?
Ma la domanda che tutti i traders si stanno facendo è che cosa accadrebbe se la Russia interrompesse completamente le forniture di gas all’Europa. Dopotutto, per diversi mesi, la Russia è stata più volte accusata di aver interrotto intenzionalmente le forniture di gas per sfruttare il suo ruolo di importante fornitore di energia per l’Europa nel mezzo della crisi ucraina. I politici occidentali sostengono che la Russia abbia utilizzato il suo gas naturale come arma nella rissa politica legata all’Ucraina. La Russia, ovviamente, ha negato qualsiasi collegamento e Gazprom, la società di proprietà statale che gestisce il gas russo, afferma di aver sempre adempiuto ai propri obblighi contrattuali nei confronti dei clienti.
In ogni caso, gli analisti sono seriamente preoccupati per il rischio di un’interruzione completa della fornitura di gas all’Unione Europea, che riceve circa il 40% del suo gas attraverso gasdotti russi. Gli esperti del settore energetico dicono che la Russia è adesso nella miglior posizione per realizzare una mossa così micidiale.
La Russia potrebbe scatenare un terremoto sui mercati energetici mondiali
Secondo David Frum, che scrive su The Atlantic, l’invasione russa dell’Ucraina è stata favorita dagli alti prezzi dell’energia, in particolare del gas naturale. Il forte aumento dei prezzi dell’energia ha aiutato le riserve valutarie russe a raggiungere i 630 miliardi di dollari, ovvero il 42% del PIL del paese. Con queste enormi risorse finanziarie, la Russia potrebbe scatenare un terremoto sui mercati energetici mondiali.
Secondo Wood Mackenzie, se tutti i flussi di gas si fermassero oggi, l’Europa potrebbe resistere nel breve termine ma, da qui al prossimo inverno, si troverebbe con gli stock di gas a zero, i prezzi a livelli inimmaginabili, le fabbriche costrette a chiudere e l’inflazione alle stelle. Per certo, una simile crisi innescherebbe una recessione globale.
I nostri politici europei, italiani compresi, sembrano molto fieri delle sanzioni imposte alla Russia ma non si rendono conto (o fanno finta di non capire) che Putin ha un asso nella manica che si chiama gas naturale. Quando lo metterà sul tavolo avrà partita vinta. Una partita che l’Unione Europea ha giocato male fin dall’inizio, evitando accuratamente di non informarci sulle pesanti conseguenze delle mosse sbagliate, che cadranno tutte sui nostri portafogli e sulle nostre vite.
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