Il Brasile potrebbe esser ad un passo dal rivoluzionare il proprio settore agricolo grazie all’impiego di un nuovo fertilizzante, particolarmente adatto ai terreni del paese.
Come tutti gli agricoltori sanno, l’impiego di cloruro di potassio nella coltivazione biologica consente rendimenti e raccolti migliori, ma non su tutti i terreni garantisce la stessa efficacia. È risaputo che che le coltivazioni in aree geografiche come quelle del Brasile sono più soggette a difficoltà causate dalla siccità, dal calore e da terreni carenti di nutrienti, soprattutto di potassio.
La recente approvazione del Ministero dell’Agricoltura brasiliano sull’utilizzo e la vendita di una nuova forma di cloruro di potassio, chiamato thermopotash, apre le porte a prospettive di grande crescita per l’agricoltura biologica brasiliana.
La storia del biologico brasiliano nasce alla fine degli anni ’70 e nel 1999 il Ministero dell’Agricoltura ha emanato la prima disciplina del settore. Nel 2012, l’industria dei prodotti biologici del Brasile è stata valutata in 385 milioni di dollari e le previsioni per i prossimi anni sono di una grande crescita.
Il thermopotash, sviluppato in alternativa al cloruro di potassio e studiato nei laboratori universitari fin dal 1980, è un fertilizzante multi-nutriente a rilascio controllato, perfettamente indicato per terreni in cui il cloruro di potassio non ha efficacia.
È stato collaudato per 30 mesi sulle colture di caffè brasiliane con il risultato di ottenere la stessa quantità di prodotto con l’impiego di soltanto il 36% di potassio rispetto al tradizionale fertilizzante.
Con questo nuovo fertilizzante, il Brasile potrà sostituire il solfato di potassio o il nitrato di potassio, comunemente impiegati come concimi agricoli, ma con un efficacia molto maggiore e andando ad abbassare anche l’acidità del terreno, fattore determinante per migliorare, per esempio, la qualità del caffè brasiliano.
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