Produrre di più ma con meno risorse. Questa è l’agricoltura del futuro

Automazione, robotica, intelligenza artificiale, machine learning, microbiomi, metodi di allevamento avanzati e molto altro. Ecco come potrebbe essere l’agricoltura nel 2050.

Provate per un attimo ad immaginare delle piante che trattano i sintomi dell’artrite reumatoide. Oppure delle piante che convertono la luce del sole in cibo, in modo super-efficiente. O piante bioluminescenti che brillano al buio, lungo un marciapiede o un sentiero di montagna.

Sembra impossibile? Non a tutti quegli scienziati che stanno lavorando sull’agricoltura del futuro, grazie a diversi tipi di tecnologie che promettono di avverare quelli che oggi sembrano solo dei sogni ma che, nel 2050, saranno con ogni probabilità una realtà.

È abbastanza sorprendente che molte persone, appartenenti ai cosidetti paesi sviluppati, pensino che l’agricoltura sia qualcosa che è arrivato dal cielo, quasi capitato per caso. In realtà, la nostra sorprendente prosperità e il basso costo del cibo sono risultati recenti. Ma c’è molto altro da fare. Soprattutto nei paesi in via di sviluppo coltivare abbastanza cibo per tutti entro il 2050 è un problema reale.

Probabilmente dovremo quasi raddoppiare la quantità di cibo che viene prodotta, ma con meno risorse.

Le piante intelligenti

I ricercatori della scienza delle piante credono che il futuro implicherà una partnership tra persone e piante. Un modo per far fruttare l’intelligenza delle piante, grazie alla quale potremo cambiare radicalmente l’agricoltura per come la conosciamo.

Uno di questi cambiamenti potrebbe essere il miglioramento di come le piante convertono la luce solare in biomassa. Attualmente, le piante convertono tra il 6 e l’8% dei raggi solari attraverso la fotosintesi. Ma se si riuscirà ad aumentare l’efficienza della biosintesi, spostandola dal 6-8% al 12-15%, ci saranno implicazioni di vasta portata. Specialmente nelle nazioni in via di sviluppo, dove aumenterebbero significativamente i raccolti e i piccoli agricoltori potrebbero migliorare gli standard di vita delle comunità in cui vivono.

Ma altre sorprese ci attendono e riguardano gli insetti. Questi sono spesso vettori di malattie delle piante, ma potrebbero anche diventare vettori per la prevenzione delle malattie, forse anche per l’apporto di sostanze nutritive. Tra l’altro, in un mondo che deve affrontare una crescente domanda di proteine ​​ottenute in modo sostenibile, è difficile che gli insetti non entrino a far parte della nostra alimentazione.

Agricoltori indipendenti ed autonomi

Le nuove tecnologie potrebbero consentire agli agricoltori di allontanarsi gradualmente dall’attuale sistema di coltivazione delle materie prime, che li mette alla mercé delle forze di mercato e delle oscillazioni dei prezzi. Grazie a contratti individuali e diretti con il consumatore, gli agricoltori potrebbero coltivare prodotti con profili nutrizionali specifici. La stessa connettività che ora esiste per i prodotti di consumo on-demand, potrebbe diventare una caratteristica dell’agricoltura futura.

Infine, la caratteristica sulla quale sono concentrati molti sforzi dei ricercatori che lavorano sul futuro dell’agricoltura, è quella dell’efficienza. Perciò, ogni goccia d’acqua, ogni zolla di terreno, fertilizzante e pesticida sono considerate risorse da ottimizzare al massimo. Le nuove tecnologie aiutano gli agricoltori ad utilizzare tutte queste risorse nel modo più preciso possibile. Ma, con la loro evoluzione, presto gli agricoltori si troveranno a gestire tutta una serie di processi automatizzati tramite un cruscotto digitale.

In questo senso, il futuro potrebbe riservare piacevoli sorprese agli agricoltori, come quella di svegliarsi e godersi il caffè del mattino, mentre guardano sul display i dati in tempo reale del raccolto gestito dai droni che sorvolano i loro campi.

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