Un metallo come il tungsteno è tanto importante quanto concentrato in termini di produzione in un solo paese del mondo.
Viene usato in una grande varietà di applicazioni, dalla realizzazione di cavi elettrici alle saldature, dalle leghe di metalli pesanti alle pale delle turbine, dagli smartphone alle batterie per auto. Tuttavia, nel mondo, nel 2021 ne sono prodotte soltanto 79.000 tonnellate, in leggero aumento rispetto alle 78.400 tonnellate del 2020.
Come per molti altri metalli, gli esperti prevedono una crescita della domanda nei prossimi anni a fronte di un’offerta piuttosto rigida. Di conseguenza, tutto lascia intendere che i prezzi cresceranno, nonostante negli ultimi anni siano rimasti relativamente piatti.
Come accennato, la gran parte della produzione è nelle mani di un solo paese, la Cina. Negli ultimi anni la produzione cinese di tungsteno è diminuita poiché le autorità hanno limitato la quantità di licenze di estrazione ed esportazione, oltre ad imporre quote sulla produzione di concentrato. La sempre maggiore attenzione di Pechino ai problemi ambientali ha di fatto messo alle strette l’offerta interna di questo metallo. Non va poi dimenticato che la Cina è anche il primo consumatore mondiale di tungsteno.
Dopo la Cina, ma con quantità nettamente inferiori, c’è il Vietnam, che a sua volta ha visto scendere la propria produzione nel corso degli ultimi anni (ma nel 2021 è rimasta stabile). Il paese possiede la più grande miniera di tungsteno al di fuori della Cina, la miniera di Nui Phao, gestita dalla Masan Resources.
Secondo gli ultimi dati riferiti al 2021 dello US Geological Survey (USGS), i principali paesi produttori di tungsteno nel mondo sono quelli contenuti nella seguente graduatoria.
Gli 8 paesi produttori di tungsteno
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