Prezzi dell’oro indifferenti alla dissoluzione del debito greco

La situazione della Grecia sembra arrivata sull’orlo del baratro, ma il mercato dell’oro, per il momento, sembra quasi del tutto indifferente. Ecco perchè…

Dopo non aver pagato 1,55 miliardi di euro al Fondo Monetario Internazionale (FMI) la scorsa settimana, gli elettori greci hanno votato ‘no‘ al referendum per il salvataggio del paese proposto dai suoi creditori.

Il 61% degli elettori ha respinto l’accordo poichè il salvataggio avrebbero portato più misure di austerità per l’economia del paese.

Nei prossimi giorni, la Grecia dovrà trovare un modo per avere più denaro per  non rischiare un collasso bancario. Inoltre i risultati del referendum hanno rinforzato le speculazioni sull’uscita della Grecia dalla zona euro (Grexit).

Il ministro delle Finanze greco, Yiannis Varoufakis, ha detto di sperare che i creditori del paese saranno più inclini a cooperare in seguito al risultato del referendum.

Crescono i timori che il paese ellenico sia costretto a vendere le proprie riserve auree

Davanti a nuovi scenari per il futuro della Grecia e di tutta l’Unione Europea, il mercato dell’oro non ha avuto reazioni particolari. I prezzi sono leggermente aumentati sul mercato di Londra nelle prime ore successive al voto, raggiungendo i 1.170 dollari per oncia, ma non sono cresciuti come speravano i sostenitori dei metalli preziosi.

Secondo gli analisti, la spinta al rialzo dell’oro provocata dall’incertezza sul destino della Grecia è stata annullata dal rafforzamento del dollaro che, con ogni probabilità, continuerà a penalizzare i prezzi del metallo giallo anche nelle prossime settimane.

Il biglietto verde americano, in questi momenti, viene considerato dai mercati internazionali un rifugio sicuro e l’oro, insieme agli altri metalli preziosi, ne subisce le conseguenze.

Inoltre, crescono i timori che il paese ellenico sia costretto, per far fronte alla drammatica carenza di liquidità, a vendere le proprie riserve auree di 111,5 tonnellate.

Gli analisti sono divisi tra chi ritiene che, qualora la Grecia arrivasse al default e abbandonasse l’Unione Europea, i prezzi dei metalli preziosi non ne risentirebbero troppo nell’immediato e chi pensa che un simile scenario porterebbe invece a potenziali guadagni.

I mercati, per quanto sconvolti dagli accadimenti greci e dalle possibili conseguenze, non sembrano per nulla in preda al panico.

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