Prezzi dell’argento: tutto dipenderà dalle decisioni della FED

L’attenzione degli investitori si concentra sui rendimenti dei Treasury statunitensi, sul dollaro e sulla crescita economica della Cina.

All’inizio di questa settimana l’argento ha registrato un leggero calo dopo l’impennata della scorsa settimana fino a raggiungere un massimo di più mesi. Attualmente (18 luglio) vale 24,81 dollari all’oncia, mentre gli investitori sono concentrati sull’andamento dei rendimenti del Tesoro USA e sul dollaro americano, i veri driver del mercato.

Ci sarà una pausa nella corsa al rialzo dei tassi?

Il sentiment di mercato è per lo più positivo grazie ai segnali di rallentamento dell’inflazione negli Stati Uniti. Gli investitori sperano in una pausa negli aumenti dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve americana (FED), condizione che favorirebbe i metalli preziosi.

Ma non tutto è andato per il verso giusto nelle scorse settimane, poiché i rendimenti di riferimento degli Stati Uniti hanno registrato un leggero aumento, rendendo l’argento senza rendimento relativamente meno attraente per gli investitori. Ecco perché gli analisti, nel breve termine, si attendono un andamento dei prezzi dell’argento senza troppi scossoni in attesa di nuovi annunci della FED.

Se la FED manderà segnali di uno stop nei rialzi dei tassi, l’argento ha tutto il potenziale per mettere a segno ulteriori guadagni. Tuttavia, la cautela rimane d’obbligo, visto l’incertezza che traspare anche nelle politiche delle banche centrali.

Se la Cina rallenta, la domanda di argento frena

Per immaginare l’andamento delle quotazioni dell’argento, un altro fattore chiave da monitorare è la Cina. Essendo uno dei principali consumatori di oro (il metallo che trascina spesso anche l’argento), una crescita economica più lenta nel Cina potrebbe danneggiare la domanda.

L’economia cinese ha registrato una crescita più lenta nel secondo trimestre rispetto al primo trimestre. Le aspettative del mercato sono che le autorità cinesi implementeranno ulteriori misure di stimolo per sostenere la crescita, che potrebbero avere un effetto di ricaduta sul mercato dell’argento e potenzialmente aumentare la domanda del metallo prezioso.

In conclusione, secondo molti analisti, permane una visione rialzista a lungo termine sui metalli preziosi ma, nel breve termine, rimangono numerose incertezze su come si muoverà la FED con la sua politica dei tassi. Il destino dell’argento è nelle mani di Washington

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