Mentre tutti corrono, qualcuno è rimasto indietro. Acciaio, alluminio, nichel, palladio e platino hanno superato un record dopo l’altro, ma l’argento non sembra nemmeno essersi accordo dell’ondata rialzista di quasi tutte le materie prime.
Per il momento, gli investitori non mostrano un grande interesse
I prezzi dell’argento sono bloccati in un intervallo che dimostra, fino ad ora, un basso interesse da parte degli investitori. Tuttavia, Bank of America prevede che la domanda industriale darà presto un buon supporto al mercato.
In un recente rapporto, gli analisti della banca evidenziano come la domanda dal settore dell’energia solare e la crescente importanza nel settore automobilistico saranno due fattori critici che guideranno i prezzi del metallo per i prossimi tre anni.
Le previsioni parlano di prezzi a circa 32,50 dollari per oncia a fine anno, grazie ad un calo dell’offerta e ad una crescente domanda industriale (oggi, 13 aprile, l’argento spot vale circa 25,5 dollari per oncia).
Pannelli solari e auto elettriche assorbiranno 3.522 tonnellate entro il 2025
L’utilizzo dell’argento nei pannelli solari è destinato ad aumentare ulteriormente, mentre viene installato sempre più fotovoltaico. Gli analisti considerano che servano circa 19 tonnellate di argento per ogni GW di capacità installata.
Ma anche il mercato dei veicoli elettrici sarà un forte consumatore di questo metallo prezioso. Ogni auto elettrica utilizza infatti circa 38 grammi di argento, il 72% in più rispetto ai tradizionali motori a combustione interna. Considerando i volumi di produzione di veicoli elettrici previsti, l’utilizzo di argento potrebbe aumentare a 3.522 tonnellate entro il 2025, dalle circa 2.000 tonnellate nell’ultimo decennio.
Forse ancora più importante della crescente domanda, esiste il problema del calo della produzione mineraria. Dopo anni di tagli degli investimenti per nuove miniere o per la modernizzazione di quelle esistenti, la produzione di argento rimane contenuta.
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