In piena crisi energetica, da dove arriva l’energia che consumiamo in Italia?

Nell’ultimo anno la domanda energetica dell’Italia è stata pari a 143,5 mln di tonnellate equivalenti di petrolio, soddisfatta per tre quarti dalle importazioni.

Ci troviamo nel bel mezzo di una crisi energetica che potrebbe costare assai caro all’Europa e ai suoi cittadini. La Russia sta centellinando le forniture di gas naturale, la Bielorussia minaccia di bloccare un importante gasdotto per la Germania, l’Algeria ha tagliato le sue forniture alla Spagna che passano dal Marocco e l’Unione Europea si trova con le scorte di gas al minimo. E l’inverno, che le previsioni danno come uno dei più freddi, deve ancora iniziare…

Per l’Europa, impegnata in una transizione verde ancora lontana dal fornire energia sufficiente a soddisfare i propri fabbisogni, si tratta di un momento difficile, come non se ne ricordavano da decenni. Naturalmente, anche l’Italia si trova in mezzo a questa situazione decisamente critica.

Per il 73,4% dell’energia che consumiamo dobbiamo ringraziare le importazioni

Perciò, c’è da domandarsi come siamo messi a fonti energetiche. Da dove prendiamo tutta l’energia che serve per riscaldare le nostre abitazioni e per far funzionare il nostro sistema industriale?

Innanzitutto, non c’è da pensare nemmeno per un secondo che l’energia che consumiamo sia italiana. Infatti, il 73,4% del nostro fabbisogno è soddisfatto solo grazie alle importazioni. Complessivamente, per coprire una domanda primaria pari a 143,5 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio, ci siamo affidati ad un approvvigionamento energetico per il 40% dal gas naturale, per il 33% dal petrolio e solo per il 20% dalle fonti energetiche rinnovabili. I dati sono quelli dell’ultima relazione annuale sulla situazione energetica nazionale pubblicata dal Ministero della Transizione Ecologica e riferita al 2020.

Di fatto, la fonte energetica principale in Italia è il gas naturale, di cui nel 2020 se ne sono consumati 71,3 miliardi di metri cubi, quasi tutti importati. Infatti, tutta la domanda italiana viene coperta dalle importazioni per il 93% e dalla produzione nazionale per il 7%.

Chi ci fornisce il gas naturale…

RUSSIA

(28,4 mld mc)

ALGERIA

(12 mld mc)

OLANDA e NORVEGIA

(8,6 mld mc)

LIBIA

(4,5 mld mc)

Le importazioni italiane tramite gasdotto ammontano a 53,5 miliardi di metri cubi, che rappresentano l’81% delle importazioni totali. Importiamo gas dal Nord Europa (Olanda e Norvegia) per 8,6 miliardi di metri cubi, dalla Libia per 4,5 miliardi di metri cubi, dalla Russia per 28,4 miliardi di metri cubi e dall’Algeria per 12 miliardi di metri cubi.

E chi ci fornisce il petrolio…

AZERBAIJAN

(9,925 Mt)

IRAQ

(8,785 Mt)

ARABIA

(6,550 Mt)

RUSSIA

(5,906 Mt)

KAZAKISTAN

(4,037 Mt)

NIGERIA

(2,422 Mt)

Per quanto riguarda il greggio, le importazioni italiane sono più differenziate rispetto al gas e provengono da oltre una decina di paesi, di cui i più importanti sono l’Azerbaijan (9,925 Mt), l’Iraq (8,785 Mt), l’Arabia Saudita (6,550 Mt), la Russia (5,906 Mt), il Kazakistan (4,037 Mt) e la Nigeria (2,422 Mt).

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