Mentre il mercato dell’acciaio si appresta a cambiare marcia durante il nuovo anno, tutti ricordano che il 2022 è stato un anno bipolare. Una prima parte che ha visto per esempio i prezzi dei coils laminati a caldo (HRC) superare i 1.600 dollari per tonnellata (marzo) e, poi, un ribasso che ha portato ad una riduzione dei prezzi di oltre la metà.
Il mercato globale si è infatti indebolito a causa dell’aumento vertiginoso dell’inflazione, dei lockdown cinesi anti-Covid e del conflitto tra Russia e Ucraina, accrescendo l’incertezza sulle prospettive della domanda nel 2022 e nel 2023.
Negli ultimi mesi, tra nuove speranze per la rimozione delle restrizioni in Cina e l’azione aggressiva della Federal Reserve americana (FED) e altre importanti banche centrali per combattere l’inflazione, il futuro rimane incerto. Se i tassi di interesse continueranno a rimanere elevati, si teme una riduzione della domanda da parte dei principali consumatori di acciaio come l’industria automobilistica e l’edilizia.
L’anno della stabilizzazione
Per Fitch Ratings nel 2023 il mercato globale dell’acciaio, Cina esclusa, vedrà una stabilizzazione ai livelli del 2021. Il settore siderurgico globale non si riprenderà completamente poiché l’offerta e la domanda creeranno condizioni più favorevoli per gli utenti finali. Infatti, il rallentamento dell’economia globale ha spazzato via un periodo di prezzi insolitamente alti, sostenuti dalla domanda repressa post-pandemia. Di conseguenza, anche i profitti dei produttori dovrebbero essere più bassi.
Il consumo globale di acciaio diminuirà di 60-65 milioni di tonnellate e l’utilizzo della capacità scenderà dall’80% al 77%. Di queste tonnellate mancanti, 20-30 milioni saranno cinesi.
In questo contesto, le prospettive per le aziende siderurgiche europee rimangono fosche a causa degli alti prezzi dell’energia, di una recessione incombente, del calo della fiducia dei consumatori e della necessità di diversificare le catene di approvvigionamento. Al contrario, il sentiment di mercato sta migliorando in Turchia, Brasile, India e Nord America, soprattutto grazie a nuove misure protezionistiche.
Secondo le previsioni di WorldSteel, a fronte di una diminuzione del consumo mondiale di acciaio nel 2022 del 2,3% rispetto al 2021 (1,796 miliardi di tonnellate), nel 2023 il consumo dovrebbe aumentare dell’1% a 1,814 miliardi di tonnellate.
Qualche prezzo per il 2023…
In tema di materie prime siderurgiche, Fitch Ratings prevede un prezzo del minerale di ferro di 84 dollari per tonnellata nel 2023 e di 75 dollari nel 2024.
Secondo una recente previsione di S&P Global, i prezzi HRC in Europa nei primi mesi del 2023 partiranno dagli 800 dollari per tonnellata (circa 730 euro) per poi aumentare.
Per Ing Group, i timori per l’offerta di acciaio sono in gran parte svaniti e la quasi immediata ripresa delle esportazioni russe di minerali, rottami e semilavorati significa che l’interruzione delle forniture di acciaio non è stata significativa in Europa e Nord America. Il maggior rischio è ora di un ribasso dei prezzi dell’acciaio, mentre l’unica possibilità di un rialzo è un embargo dell’acciaio russo e delle materie prime, un’eventualità abbastanza improbabile, visto che le ire politiche hanno preso di mira il petrolio.
Infine, nell’era dell’Intelligenza Artificiale, è interessante il parere di un algoritmo. Secondo il previsore di WalletInvestor, il mercato degli HRC a lungo termine sarà al rialzo e i prezzi potrebbero arrivare a 1.068 dollari per tonnellata (990 euro) entro la fine del 2023, per poi continuare a crescere.
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