Oro in Spagna, una tradizione millenaria che attira anche i piccoli minatori

L’estrazione aurifera in Spagna ha una lunga storia che comprende gli Antichi Romani. Ma anche le risorse aurifere attuali non sono da meno…

È stata l’invasione dei Romani a far nascere una vera e propria attività mineraria in Spagna. Anche se già nel 25 a.C. i cercatori d’oro locali avevano iniziato ad estrarlo nell’area di Las Medulas (El Bierzo) e, successivamente, nell’area di Almeria, furono gli invasori di Roma che iniziarono lo sfruttamento aurifero spinti dalla voglia di arricchirsi usando forza lavoro gratuita.

Con padelle e setacci lungo i fiumi

I primi cercatori cercatori d’oro usavano i classici metodi con padelle (batee) e setacci nei torrenti e nei fiumi in tutte le regioni aurifere. Più o meno lo stesso processo che i minatori artigianali usano ancor oggi. Il materiale sospettato di contenere oro viene raccolto in una padella e viene aggiunta acqua. La padella viene quindi ruotata con un angolo di 45 gradi e il materiale più leggero viene perso, lasciando dietro di sé solo l’oro e i materiali più pesanti.

Ovviamente, questo metodo è praticabile solo nei depositi superficiali (placer) e su piccola scala. Per i meno esperti sarà utile sapere che i placer derivano dalla frattura, dagli agenti atmosferici e dal trasporto dei serbatoi primari e che sono concentrati lungo i sistemi alluvionali.

Gli Antichi Romani capirono presto il potere dell’acqua per l’estrazione aurifera e usarono la prospezione idraulica a Las Medulas. Gli acquedotti venivano utilizzati per trasportare l’acqua dai torrenti e dai fiumi vicini. Questo metodo ha continuato ad essere utilizzato durante le numerose corse all’oro tra la metà e la fine del 1800 e continua ancora oggi in molte aree del mondo.

Molti depositi d’oro

Sono innumerevoli i placer d’oro in Spagna: il fiume Sil, il fiume Orbigo (León), i fiumi Darro e Genil (Granada). Ma ne esistono anche per altri metalli preziosi, come il platino, nei fiumi vicini ai massicci ultrabasici di Ronda e Ojen.

Ma i depositi d’oro di placer non sono gli unici depositi d’oro della Spagna. Il paese possiede anche formazioni di kimberlite contenente oro. Questo minerale può essere processato per estrarre il metallo giallo ma con attrezzature professionali e con operazioni su scala più ampia.

Un potenziale interessante per molte società minerarie

Con gli attuali prezzi dell’oro, assai elevati, ci sono molte prospezioni in corso all’interno del paese. In aree come Peralonso e Cabeza de Caballo, nella provincia di Salamaca e nella provincia di Zamora, diverse società stanno cercando depositi di oro e di tungsteno. Ma esistono anche altre aree nella Spagna nordoccidentale dove le società minerarie pensano di trovare depositi d’oro economicamente sfruttabile.

Non ci sono dubbi che il potenziale aurifero spagnolo sia molto promettente e, quante più prospezioni avranno successo tanto più potremo assistere ad una crescente capacità di produzione d’oro.

Ma anche per i piccoli cercatori d’oro potrebbero esserci soddisfazioni. I piccoli placer che possono essere trovati in molte delle insenature all’interno della Spagna, soprattutto in quelle aree che hanno storicamente prodotto oro in passato, nascondono certamente metallo giallo in quantità non sufficienti a giustificare estrazioni in grande stile ma sufficiente per minatori piccoli e medi.

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