Oro e argento al tappeto

Neppure le recenti preoccupazioni sull’uscita della Grecia dall’euro riescono a fermare la discesa di oro e argento, che hanno infranto livelli considerati dagli analisti come assai significativi di un trend al ribasso, per il momento inarrestabile.

L’oro è sceso sotto i 1.200 dollari. Le minacce che incombono sulla Grecia e sull’Ucraina non sono riuscite a compensare le preoccupazioni riguardo alla domanda di oro cinese.

Il metallo giallo è arrivato a 1.198 dollari per oncia.

Secondo Bloomberg, il calo è in parte il risultato delle speculazioni degli investitori circa la domanda di oro in Cina durante le vacanze del Capodanno. Molti di loro si attendono un crollo.

La situazione in Grecia non è stata in grado di contrastare questa preoccupazione e, nonostante inizialmente abbia alimentato la domanda di beni rifugio, il suo impatto è stato limitato. Anche perchè il mercato dà per scontato che verrà raggiunto un compromesso tra il paese e i suoi creditori internazionali durante questa settimana.

Inoltre, gli investitori sono diventati quasi del tutto insensibili alle notizie sulla crisi del debito sovrano nell’Unione Europea, una minaccia che incombe ormai da anni e che sembra non spaventare più nessuno.

L’incertezza circa il cessate il fuoco tra l’Ucraina e la Russia ha fatto ben poco nell’aiutare il prezzo dell’oro. Anche in questo caso gli investitori non sono apparentemente abbastanza preoccupati da comprare oro.

Come spesso accade in casi del genere, l’argento ha seguito la stessa sorte del fratello maggiore, scendendo sotto i 17 dollari per oncia e arrivando a 16,30 dollari.

Guardando al futuro, il mercato attende le mosse della Federal Reserve americana (FED), per capire se nel 2015 ci sarà uno spostamento verso un potenziale aumento dei tassi di interesse, come le dichiarazioni di alcuni funzionari hanno fatto intendere.

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