Oro e argento scendono. L’aumento dei tassi deprime tutti i metalli preziosi

Tassi d’interesse in crescita e dollaro forte hanno colpito il mercato delle materie prime e anche i metalli preziosi non si salvano dalla depressione dei prezzi.

Quando i tassi d’interesse aumentano, per i metalli preziosi non è mai una buona notizia. Così, l’aumento di mezzo punto del tasso di interesse della Federal Reserve americana (FED) ha indebolito i prezzi di tutti i metalli preziosi, oro e argento compresi.

Naturalmente, in un ambiente di tassi crescenti, il dollaro americano ha continuato a correre. Come noto, un dollaro forte equivale a prezzi più bassi delle materie prime.

Argento e oro hanno intrapreso un trend al ribasso

Anche se ci troviamo in un periodo di grande incertezza e di alta inflazione, cosa che dovrebbe favorire i metalli preziosi, la pressione dei tassi d’interesse ha avuto il sopravvento.

Nel caso poi dell’argento, quando i venti erano favorevoli, non ha beneficiato degli stessi rialzi dell’oro, mentre adesso scende come tutti gli altri metalli preziosi. Il trend sembra ormai orientato al ribasso e anche gli indicatori dell’analisi tecnica non sono favorevoli. I vecchi supporti sono stati rotti e le quotazioni dell’argento sono alla ricerca di nuovi minimi sui quali appoggiarsi (oggi, 15 maggio, il metallo è a circa 21 dollari all’oncia troy).

Anche i prezzi dell’oro continuano a muoversi seguendo una tendenza al ribasso. I segni di un drastico cambio del mercato risalgono a fine aprile e gli analisti credono che il supporto più forte per i prezzi sarà compreso tra 1.780 dollari e 1.820 dollari per oncia (oggi, 15 maggio, le quotazioni dell’oro sono poco sopra i 1.800 dollari).

Platino sotto i 1.000 dollari e palladio sotto i 2.000

Interessante notare che anche i prezzi del palladio e del platino stanno scendendo. I due metalli preziosi utilizzati a livello industriale per i convertitori catalitici risentono dei bassi livelli produttivi delle case automobilistiche che, pur in crescita su base mensile, rimangono ben al di sotto dei livelli di produzione pre-pandemia.

Il palladio è sceso a 1.945 dollari e il platino a 939 dollari. Il palladio, poco meno di tre mesi fa era arrivato alla quotazione record di 3.307 dollari (27 febbraio).

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