A seguito della fuoriuscita di petrolio che ha avuto luogo presso l’impianto della Nexen Energy, a Long Lake (Stati Uniti), il governo locale ha emesso un ordine di protezione ambientale.
L’episodio, verificatosi lo scorso mese e passato del tutto inosservato in Italia, con una perdita di 5 milioni di litri di bitume, acqua e sabbia, ha scatenato molte reazioni circa la sicurezza degli oleodotti.
Un problema che riguarda quasi tutti i paesi del mondo e che è legato a doppio filo con le tecnologie utilizzate negli oleodotti e nei gasdotti e le varie misure di sicurezza che possono essere messe in atto.
Perciò diventa assai interessante esaminare le tecnologie attualmente in uso, confrontando vecchie e nuove tecnologie.
Il gasdotto della Nexen Energy, per esempio, utilizzava una conduttura a doppio strato, con un sistema di rilevamento delle perdite che avrebbe dovuto lanciare l’allarme ma che non ha funzionato.
Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, nuova tecnologia non significano necessariamente migliore. Esistono gasdotti vecchi di qualche decina di anni che godono di dispositivi di sicurezza più efficaci di quelli recenti.
Le aziende e gli investitori, ripongono troppa fiducia soltanto nel fatto che le tecnologie usate siano nuove, indipendentemente dalla loro efficacia in caso di fuoriuscite accidentali di gas o petrolio. Poiché l’errore umano rimane ancora il problema più grande, dare troppa importanza alla tecnologia significa dare un senso gonfiato di sicurezza.
Non importa quanto buona è la tecnologia, dal momento che esistono molti altri fattori che costituiscono la sicurezza di un oleodotto.
Inoltre, molte aziende stanno concentrando i loro sforzi sulla prevenzione, mentre lesinano sulla sicurezza.
Quando poi si esaminano le cosiddette procedure di pulizia nei casi che si sono verificati nel passato, ovvero tutto ciò che è accaduto dopo un incidente, non c’è da stare troppo tranquilli.
Le scuse pubbliche, facenti parte di una strategia studiata per casi del genere, insieme ad atteggiamenti abbastanza sottili per cercare di coprire il danno, non fanno altro che erodere la fiducia del pubblico verso le società petrolifere.
Fortunatamente, nel caso dell’incidente a Long Lake, gli sforzi di risanamento della Nexen Energy stanno dando buoni risultati e l’atteggiamento adottato è stato di garantire la massima trasparenza sull’accaduto e sulle procedure per porvi rimedio.