Nuovi progressi per le batterie, grazie al melograno

Dopo 8 anni di studio, i ricercatori americani hanno trovato una soluzione innovativa per migliorare la capacità di carica delle batterie di nuova generazione.

Le batterie al litio circondano la nostra vita e tutti i dispositivi elettronici che fanno parte del nostro quotidiano sono alimentati grazie a questa tecnologia. Nonostante sia una tecnologia abbastanza matura, gli sforzi dei ricercatori per aumentarne la capacità di carica, continuano senza sosta.

Alla Standford University (Stati Uniti) hanno messo a punto un anodo con caratteristiche eccezionali, inspirato da madre natura con uno dei suoi frutti: il melograno.

Gli anodi, che immagazzinano energia durante la fase di carica di una batteria, sono fatti solitamente di grafite ma possono anche essere impiegati altri materiali, come per esempio il silicio.

Meglio il silicio della grafite

Come spiega il Science World Report, gli anodi di silicio sono in grado di immagazzinare una quantità di energia dieci volte superiore rispetto a quelli costruiti con la grafite. Inoltre, possono essere utilizzati su tutte le nuove batterie: aria-litio, zolfo-litio e naturalmente ioni di litio.

Purtroppo, allo stato attuale della tecnologia, gli anodi di silicio presentano ancora problemi. Durante la carica il silicio si gonfia fino ad arrivare alla rottura. Inoltre, tende a reagire con gli elettroliti delle batterie e quindi può danneggiare i circuiti.

Ma al National Accelerator Laboratory, alla Standford University, hanno trovato una soluzione: un anodo di silicio a struttura gerarchica, ispirato proprio alla struttura di un melograno.

Otto anni di lavoro

Il team di ricercatori stanno lavorando su questo progetto da otto anni.

Finora i risultati della ricerca sembrano assai promettenti. Le prove di laboratorio indicano che gli anodi a melograno funzionano con uno spessore compatibile con le specifiche delle batterie commerciali. I nuovi anodi funzionano al 97% anche dopo 1.000 cicli di carica e scarica, in linea con le prestazioni richieste dalle batterie commerciali.

La fonte di nanoparticelle di silicio è ancora poco economica e tutto il processo è ancora troppo complicato, ma il gruppo di ricerca americano è convinto che la nuova architettura, inspirata al melograno, consentirà in futuro di ottenere batterie più leggere per i veicoli elettrici, i telefoni cellulari e molti altri dispositivi.

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