Nichel e veicoli elettrici: tutti i motivi di un mercato in forte espansione

Cosa significa il nichel per i veicoli elettrici? Ecco cosa è importante sapere prima che i prezzi del metallo volino alle stelle…

Globalmente, i veicoli elettrici (EV) stanno diventando sempre più popolari e il settore sta crescendo a livelli esponenziali da un po’ di anni. Alcuni tra i più grandi produttori di automobili del mondo hanno ormai abbracciato il passaggio all’elettrico.

È abbastanza evidente che sui mercati si è verificato un cambio di paradigma verso alternative più ecologiche, a partire dai settore dei trasporti fino a quello dell’energia. Entro il 2031 il mercato dei veicoli elettrici avrà un tasso di crescita annuo del 26,8 percento.

Mentre quasi tutti pensano ai veicoli elettrici come ad un condensato di tecnologia fatta anche di Intelligenza Artificiale, 5G e software sofisticatissimi, pochi si concentrano sui materiali fisici necessari per passare dai veicoli tradizionali a quelli elettrici. Se lo facessero, scoprirebbero che senza forniture di nichel non è possibile produrre veicoli elettrici.

Si tratta infatti di un metallo che rappresenta oltre 40 chilogrammi per le batterie di un’auto.

Metallo puro di classe 1

La batteria di un veicolo elettrico è costituita da una o più celle elettrochimiche, composte da due elettrodi, un anodo e un catodo (e un elettrolita). I catodi contenenti nichel consentono ai produttori di veicoli elettrici di rendere le loro batterie più leggere, più piccole e fornire una maggiore densità di energia. Ciò consente la produzione di veicoli elettrici più efficienti e potenti ad un costo inferiore.

Tuttavia, non tutto il nichel è uguale ed è solo il nichel di classe 1 che interessa alle batterie. Lo si trova normalmente nei depositi di solfuro e, commercialmente, assume la forma di nichel elettrolitico, in polvere e bricchette, con una purezza di oltre il 99%. In altre parole è l’unico tipo di nichel che può essere utilizzato per le batterie dei veicoli elettrici.

Dal punto di vista dell’offerta di mercato, uno studio indipendente finanziato dalla Commissione Europea ha mostrato un incombente deficit di offerta di nichel di classe 1 entro il 2027. L’aumento della domanda dal settore delle batterie pone il mercato di questo metallo in una posizione critica per quanto riguarda tutta la catena delle forniture.

“Per favore, estrai più nichel…”

Entro il 2030 si prevede una domanda di nichel da impiegare nei veicoli elettrici superiore a 1,3 milioni di tonnellate all’anno. In questo contesto è interessante quanto affermato da Elon Mask, CEO di Tesla: “Vorrei solo ribadire a qualsiasi compagnia mineraria, per favore, estrai più nichel. Ovunque tu sia nel mondo, per favore, estrai più nichel e non aspettare che i prezzi ritornino ai livelli di 5 anni fa“.

Se poi esaminiamo la questione dal punto di vista di un investitore, con l’aumento della domanda e un’offerta insufficiente nei prossimi anni, sarebbero da tenere bene d’occhio tutte quelle società situate in paesi ricchi di nichel. Sono loro che potrebbero beneficiare in modo significativo di un potenziale boom dei prezzi del nichel.

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