Il mercato del platino sta attraversando un cambiamento che segnerà i prossimi anni. Mentre la domanda è in brusco aumento l’offerta non cresce, tanto che il mercato globale passerà in deficit.
Secondo il World Platinum Investment Council (WPIC), il deficit è destinato a durare per diversi anni. Quest’anno sarà di di 556.000 once, mentre nel 2022 si era registrato un surplus globale di 776.000 once.
Un cambio strutturale del mercato
Gli esperti concordano nel ritenere che sarà un cambio strutturale provocato dalla crescita della domanda, sostenuta anche dalle necessità di metallo da parte dell’economia dell’idrogeno. Al contrario, l’offerta è in difficoltà e, nel 2022, è diminuita del 12% su base annua a 7,23 milioni di once, con un calo della produzione sia in Sudafrica che in Russia. Anche il riciclo dei catalizzatori per auto è rallentato perché i veicoli vengono in genere rottamati più tardi rispetto al passato.
Nonostante il WPIC preveda che quest’anno l’offerta si riprenderà leggermente (+3%), i volumi rimarranno limitati per tutta una serie di problemi che restano irrisolti. In particolare, in Sudafrica persistono le difficoltà per le società minerarie ad avere forniture di elettricità mentre in Russia ci sono problemi operativi legati alle sanzioni. Il riciclo, nel 2023, dovrebbe invece aumentare del 12% su base annua.
Domanda di platino nel 2023: +24%
Sul fronte della domanda il WPIC prevede un aumento del 24%, fino a 7,99 milioni di once. Tutti i principali settori di consumo del platino contribuiranno a questa crescita, con la domanda del settore auto destinata ad aumentare del 10% quest’anno a 3,25 milioni di once e la domanda industriale in aumento del 12% a 2,5 milioni di once. Inoltre, crescerà leggermente (+2%) anche quella di gioielli, mentre la domanda di investimenti raddoppierà (450.000 once).
Il crescente utilizzo del platino da parte dell’industria dell’auto deriva da molteplici fattori. In primo luogo, l’aumento della produzione di veicoli ibridi che richiedono maggiori quantità di platino nel sistema di post-trattamento. In secondo luogo, una legislazione sulle emissioni più severa, soprattutto in Cina. Infine, non certo per importanza, la tendenza in corso di sostituire il palladio (diventato troppo costoso) con il platino.
A medio termine la domanda di platino verrà spinta anche dalle applicazioni legate all’idrogeno, un mercato attualmente ancora in fase embrionale.
Basta platino dalla Cina?
Ma l’incognita più grande circa la disponibilità di platino nei prossimi anni è costituita dalle importazioni cinesi, che dal 2021 sono aumentate notevolmente e che non vengono ancora fotografate dai dati pubblicati dal WPIC. Ciò avrà sicuramente un impatto sulle future dinamiche di mercato anche se ad oggi non è chiara la portata.
Probabilmente, le scorte di platino della Cina non saranno più disponibili per essere esportate in Occidente e verranno utilizzate per il mercato interno. Un grosso guaio per la disponibilità globale di platino…
METALLIRARI.COM © ALL RIGHTS RESERVED