Materiali del futuro: la molibdenite

Una recente scoperta colloca la molibdenite tra i materiali che potrebbero permettere lo sviluppo di alcune tra le più avveniristiche tecnologie.

Durante lo scorso secolo, il primato per il materiale che più ha contribuito a rivoluzionare il modo di vivere del genere umano, a detta di molti, è da assegnare alla plastica. Nel nuovo secolo, quali saranno i materiali candidati all’Oscar dell’innovazione?

Probabilmente, almeno allo stato attuale delle scoperte scientifiche, due materiali si contendono il primato: il grafene (“SPECIALE – Il Grafene“)  e la molibdenite.

Del primo se ne è parlato molto, sia in questo blog che su alcuni mass-media, molto meno invece della molibdenite.

Molibdenite è il nome assegnato al disolfuro di molibdeno che sta guadagnando una sempre maggiore attenzione da parte dei ricercatori, grazie alle sue proprietà che riescono a migliorare, per esempio, le fotocamere digitali e le batterie agli ioni di sodio.

In parole povere, la molibdenite è un materiale bidimensionale con uno spessore che può arrivare a pochi nanometri. Un po’ come il grafene con le sue caratteristiche che hanno dello straordinario: conduttore di energia elettrica migliore del rame, impermeabile ai gas e 200 volte più forte dell’acciaio, ma sei volte più leggero.

Qualcuno ha definito la molibdenite un possibile rivale del grafene.

Ma, fino ad oggi, nessuno era mai riuscito a misurare la conducibilità termica della molibdenite. Come spiegano gli esperti, la conducibilità termica è un parametro cruciale per valutare un materiale da impiegare in elettronica.

Angela Hight Walker e il suo team di ricercatori, del Physical Measurement Laboratory’s Semiconductor and Dimensional Metrology Division (Stati Uniti), hanno scoperto come misurare la conducibilità termica della molibdenite usando una tecnica chiamata spettroscopia Raman. In tal modo hanno scoperto che la molibdenite è circa cento volte meno efficiente nel condurre il calore del grafene.

Alcune applicazioni specifiche per il nuovo materiale sono già pronte: nuove generazioni di elettrodi per le batterie agli ioni di litio e le tecnologie per la scissione dell’acqua (cioè la separazione di ossigeno e idrogeno), indispensabile per alimentare un’economia basata sull’idrogeno.

Il futuro ha sicuramente in serbo affascinanti sorprese per l’impiego di questo materiale, di cui sentiremo ancora parlare.

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