Il deficit mondiale di platino non è mai stato così alto dal 1999.
Secondo il recentissimo rapporto Platinum 2013 Interim Review, della Johnson Matthey, multinazionale inglese nel settore della chimica e dei metalli preziosi, quest’anno il deficit di platino supererà le 17 tonnellate, circa il doppio di quello già grande dello scorso anno.
La domanda mondiale di platino raggiungerà il livello record di 240 tonnellate durante tutto l’anno in corso, in gran parte a causa della ripresa delle vendite da parte degli utilizzatori industriali oltre agli acquisti senza precedenti da parte degli investitori. Nel corso del 2013, la domanda aumenterà del 12%, stimolata dal lancio di nuovi fondi di investimento specializzati, che in pochi mesi hanno accumulato circa 19 tonnellate di metallo.
Entro la fine del 2013, la Johnson Matthey prevede che la domanda di metallo fisico da parte degli investitori raggiungerà circa 22 tonnellate. La domanda da questi settori dovrebbe risultare solo in parte compensata dalla diminuzione nei settori dei catalizzatori e della gioielleria, stimata complessivamente di poco meno di 170 tonnellate.
E sul fronte dell’offerta? Il report della Johnson Matthey descrive un aumento delle forniture di platino molto lieve, dovuto principalmente alla maggior produzione dello Zimbabwe.
In termini di prezzi, il platino ha avuto un andamento altalenante durante il 2013. Ha toccato un picco a 1.730 dollari per oncia a febbraio, ma nei mesi successivi l’interesse degli investitori è declinato. Le quotazioni del platino sono così arrivate ad un minimo di 1.323 dollari nel corso del mese di giugno.
Attualmente, le preoccupazioni per la mancanza di approvvigionamenti insieme alla forte domanda degli investitori, hanno spinto le quotazioni del platino verso l’alto, toccando i 1.422 dollari per oncia.
Secondo la Johnson Matthey, nei prossimi sei mesi, i prezzi oscilleranno tra i 1.360 dollari/oncia e i 1.580 dollari/oncia.
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