Anche il mese di maggio non restituisce il sorriso agli investitori in oro.
In settimana il metallo giallo è sceso al punto più basso da quattro mesi a questa parte, arrivando a 1.251 dollari all’oncia.
Anche i dati pubblicati negli Stati Uniti sul Prodotto Interno Lordo in contrazione dell’1%, hanno aiutato in modo marginale i prezzi dell’oro. Gli economisti hanno spiegato che la contrazione del PIL è dovuta all’inverno particolarmente rigido e quindi non è un fattore di preoccupazione per i mercati.
Sembra che, soprattutto gli investitori in oro fisico, non abbiamo alcuna fretta.
Anzi, sembrano felici di aspettare livelli più bassi delle quotazioni dell’oro per iniziare gli acquisti.
Il sentimento sul mercato rimane debole e, secondo UBS, tutti i fattori tecnici fanno pensare ad un ulteriore ribasso.
Mentre i prezzi dell’oro scendono, il principale produttore mondiale di metallo giallo, la Barrick Gold, sta negoziando con le comunità indigene delle Ande per avviare la miniera di Pascua-Lama, in Cile, i cui lavori sono stati interrotti nell’ottobre 2013.
La miniera, sul confine tra Cile e Argentina, è stata oggetto di denunce da parte di gruppi di indigeni che sono preoccupati dall’inquinamento che verrà prodotto nei ghiacciai circostanti e che quindi minaccerà i loro approvvigionamenti idrici.
Pascua-Lama dovrebbe diventare una delle più grandi miniere del mondo di oro e di argento.