Le nuove batterie Tesla travolgono il mercato di litio, cobalto e grafite

Per chi crede che le nuove batterie della Tesla cambieranno il mercato energetico globale, esistono soltanto 3 materiali su cui investire: litio, cobalto e grafite.

La Tesla Motors ha recentemente annunciato tutti i dettagli della sua nuova linea di batterie ricaricabili per uso residenziale e commerciale (“Ecco le rivoluzionarie batterie TESLA“).

Elon Musk, amministratore delegato e fondatore di Tesla, ha fissato un obbiettivo davvero ambizioso per quanto riguarda le nuove batterie: aiutare il mondo ad abbandonare i combustibili fossili, grazie allo stoccaggio di energia prodotta da fonti rinnovabili come il vento e il sole.

Qualcosa che avrà impatti enormi su tutti i settori economici e che potrà cambiare per sempre la faccia della nostra società.

Il basso costo delle nuove batterie domestiche, 3.000 dollari per il modello da 7kWh e 3.500 dollari per il modello da 10kWh, insieme alla loro scalabilità, promette di esser un grande successo commerciale e di invadere il mercato a ritmi elevati.

Quanto litio, grafite e cobalto serviranno per costruire tutte queste nuove batterie?

Tuttavia, focalizzando l’attenzione su un aspetto molto pratico e concreto, come la disponibilità di materie prime necessarie ad avviare una simile rivoluzione, ci accorgiamo che il mercato di litio, grafite e cobalto verrà pesantemente influenzato dalla produzione di tutte le batterie necessarie soltanto per Tesla.

Gli investitori in metalli si domandano a questo punto quanto litio, grafite e cobalto serviranno per costruire tutte queste nuove batterie. Per il momento, la risposta più adeguata è “molto”.

Anche se Tesla non ha ufficialmente confermato che i nuovi sistemi di batterie utilizzeranno la stessa tecnologia di quelle adottate per le automobili, viene dato per certo che sarà così. Perciò conterranno litio, cobalto e grafite.

Si stima che per produrre ogni Powerwall (il sistema di batterie domestico), saranno necessari 16 chilogrammi di grafite sintetica o 16 chilogrammi di grafite sferica derivate da 40 chilogrammi di grafite lamellare, oltre a 12 chilogrammi di idrossido di litio. Per il Powerpack, il sistema di batterie per attività commerciali, queste quantità saranno dieci volte maggiori: circa 160 chilogrammi di grafite e 120 chilogrammi di litio. Praticamente una quantità di litio e grafite leggermente superiore a quello attualmente utilizzata nella Tesla Modello S.

Con questi numeri in mente, se la domanda per le nuove batterie dovesse decollare come ci si aspetta, questi metalli daranno molte soddisfazioni agli investitori e molti grattacapi per i produttori, dal momento che la volatilità dei prezzi delle materie prime non è certo d’aiuto per chi produce un bene.

Anche se esistono riserve sufficienti per soddisfare una crescita della domanda di litio, cobalto e grafite, non si può dire la stessa cosa per quanto riguarda la capacità di trasformazione, che richiede un know-how specifico per rendere questi metalli grezzi utilizzabili nelle batterie.

Il mercato aspetta adesso con il fiato sospeso di conoscere come si muoverà Tesla nella definizione dei contratti di fornitura per quantitativi così grandi di litio, cobalto e grafite. Dopo la Gigafactory arriveranno i Gigacontratti?

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