Lavorare a Bangkok

Per uno straniero non è facile lavorare a Bangkok. A meno che non sia impiegato in qualche multinazionale o accetti lavori irregolari, verso i quali però le autorità locali non mostrano nessuna tolleranza.

Bangkok è il centro economico della Thailandia e occupa una posizione fondamentale nell’economia del Sud-Est asiatico. Il PIL nazionale ha addirittura superato quelli della Malesia e di Singapore, trainato soprattutto dai lavoratori, dirigenti e dipendenti di Bangkok.

La crisi politica degli ultimi anni e la recessione che ha colpito l’economia globale, in un primo momento aveva portato gli analisti a formulare fosche previsioni sul futuro dell’economia urbana di Bangkok. Tuttavia, sembra che la maggior parte delle persone che lavorano nella capitale tailandese non sia stata influenzata dalle proteste anti-governative.

Nell’autunno 2011, gravi inondazioni, durante una eccezionale stagione dei monsoni, hanno colpito duramente la capitale e sconvolto le vite di migliaia di persone che lavoravano nella città. L’entità esatta del danno economico non è ancora chiaro ad oggi. Ad esempio, i principali insediamenti industriali in Pathum Thani, a nord di Bangkok, sono stati gravemente colpiti. L’industria locale della microelettronica è stata colpita molto duramente. La maggior parte delle unità a disco rigido, prodotti nella regione metropolitana di Bangkok, hanno causato una carenza in tutto il settore dell’Information Technology mondiale, destinata a a durare anche per la maggior parte del 2012.

Lavorare per qualche multinazionale

Molti tra gli stranieri che lavorano a Bangkok, hanno accettato un trasferimento intra-company in multinazionali come Unilever, Tesco, Lotus, o Sony. La città è anche la sede della borsa thailandese e un importante centro finanziario del sud-est asiatico. Non sorprende quindi che molti professionisti stranieri, siano occupati nel settore finanziario. La maggior parte di loro, lavorano per qualche banche commerciale con filiali a Bangkok.

Lavorare a Bangkok è un’ottima opzione anche per specialisti in telecomunicazioni, in trasporti (compagnie aeree e spedizioni) e nel campo del turismo. Quest’ultimo in particolare è un importante fonte di occupazione per chi lavora nella capitale tailandese.

Per quanto riguarda l’industria, gli impianti produttivi di Bangkok si concentrano, in larga misura, sul trattamento dei prodotti agricoli thailandesi, sulla silvicoltura e sull’artigianato. Inoltre la produzione di riso, di legname e la gioielleria sono altri importanti settori di impiego. Inoltre, Bangkok è un centro di produzione tessile e petrolchimico. Per quanto riguarda i prodotti high-tech, molti emigrati lavorano nel settore dell’elettronica o nel settore dell’energia solare.

Meglio dimenticare i lavori irregolari

Al di fuori degli impieghi offerti dalle multinazionali, è molto difficile per uno straniero lavorare a Bangkok e in generale in tutta la Thailandia. È necessario un visto speciale, un permesso di lavoro abbastanza costoso, che permette di lavorare solo nel luogo specificato nel permesso (solitamente è indicata la scrivania specifica, all’interno dell’ufficio). Lavorare nei bar è illegale e a nessun proprietario conviene assumere uno straniero, anche se dovesse lavorare gratuitamente. La stessa cosa si può considerare per gli altri lavori nel settore turistico. Per lavorare legalmente la strada migliore è l’impiego presso qualche grossa azienda, spesso alla ricerca di figure professionali da inserire nei propri organici.

Bangkok è molto ospitale verso gli stranieri, turisti o lavoratori, ma intollerante verso i lavoratori illegali.

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