La Cina vuole tutto il litio del mondo e inizia dall’Australia

La volontà cinese di controllare i mercati delle materie prime strategiche è manifesta. Con l’ultima acquisizione in Australia, la Cina si accinge a dominare anche il mercato del litio.

Le ultime azioni della Talison Lithium sono definitivamente passate di mano. Da fine marzo, il nuovo proprietario della Talison Lithium è il gruppo Chengdu Tianqi Industry. La notizia non ha occupato le prime pagine dei giornali ma le conseguenze di questi avvenimenti arriveranno presto all’attenzione dei mass-media e soprattutto della gente comune.

Per capire di cosa si tratta, facciamo un passo indietro. La Talison Lithium, con la sua miniera di Greenbushes in Australia, è uno dei leader mondiali nella produzione di litio. Durante gli ultimi anni l’azienda ha raddoppiato la propria capacità produttiva in previsione della crescita del mercato delle batterie al litio, che promette di essere uno dei più promettenti e redditizi per i prossimi anni. I grossi investitori internazionali non si sono fatti scappare l’occasione di mettere le mani su questa azienda e hanno cercato di acquisire le azioni della società. Durante lo scorso agosto sembrava certo che la Rockwood Holdings avrebbe rilevato la proprietà della società con un’offerta di 724 milioni di dollari.

Ma a novembre arriva un nuovo acquirente che con 847 milioni di dollari cash, sbaraglia tutti i contendenti e si aggiudica l’acquisto della Talison Lithium: si tratta del gruppo cinese Chengdu Tianqi Industry che ad ogni costo vuole il controllo della preziosa materia prima della società, senza preoccuparsi del prezzo.

Un osservatore ha commentato: “L’Occidente pensa di controllare e dominare il mercato dell’elettronica mondiale. Ma qualcuno ha mai pensato che senza l’energia per accendere i circuiti elettronici la maggior parte dei dispositivi diventano inutili? Il mercato delle batterie al litio per l’elettronica è come il mercato del petrolio per l’industria automobilistica, con la sola differenza che le batterie al litio, presto o tardi, sostituiranno il petrolio come fonte di energia anche per i veicoli

Con questa operazione i cinesi controllano circa un terzo di tutte le forniture mondiali di litio. L’obbiettivo è di controllare tutta la filiera, dall’estrazione del litio al prodotto finito. Oltre a creare nuovi posti di lavoro, La Cina aumenta la dipendenza dell’Occidente dalle materie prime di proprietà cinese, esattamente come accade per le terre rare.

Nuove tecnologie per le batterie al litio sembrano in procinto di risolvere il problema del degrado di energia, cosa che dovrebbe portare ad una maggiore durata delle batterie. Ciò aprirebbe le porte ad utilizzi in grande scala, oltre che nell’elettronica di consumo, negli impieghi per l’immagazzinaggio di energia nei grandi impianti e negli impianti per energie rinnovabili.

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