La bolla dei diamanti grezzi

Secondo Rapaport, il mercato dei diamanti è nei guai fino al collo, con la colpevole responsabilità di banche e società minerarie.

Si pensava che il 2015 sarebbe stato un anno abbastanza tranquillo per il mercato dei diamanti, ma così non è stato.

Naturalmente, i prezzi dei diamanti non sono mai immobili, ma quest’anno sono scesi in modo significativo. Attualmente, l’indice Zimnisky Global Rough Diamond Price index mostra una diminuzione dei prezzi dei diamanti grezzi di oltre il 13% nell’ultimo anno. Un cifra in linea con quanto riportato da Bloomberg lo scorso mese, che riportava di un crollo dei prezzi del 15%.

Ma il peggio potrebbe non essere ancora arrivato.

La Rapaport, azienda nota tra gli operatori del settore per il suo Rapaport Price List, un listino dei prezzi dei diamanti, sostiene che i prezzi bassi odierni sono un grosso problema e che i principali responsabili di una simile discesa sono le banche e i grossi gruppi minerari.

Banche e società minerarie hanno creato una bolla dei prezzi dei diamanti grezzi

Infatti, banche e società minerarie hanno creato una bolla dei prezzi dei diamanti grezzi, spingendo chi li lavora ad acquistare pietre grezze a prezzi più alti delle pietre lavorate. In altre parole, le banche hanno dato denaro facile ai tagliatori di diamanti che li compravano a prezzi non redditizi. Un fiume di denaro che si muoveva dalle banche alle compagnie minerarie, in uno schema insostenibile, destinato prima o poi a scoppiare.

Tutta una serie di eventi macroeconomici, tra i quali il rallentamento dell’economia in Cina, ha fatto scoppiare la bolla. La domanda è fortemente calata, così come i prezzi. Rapaport usa un’espressione che descrive molto bene quello che sta succedendo: “the poop is hitting the fan” (è stata buttata la merda nel ventilatore).

Secondo Rapaport, la cosa che dovrebbe accadere adesso è un’ulteriore rapida riduzione del prezzi dei diamanti grezzi, dal 30 al 50%.

Le banche e le società minerarie hanno munto i commercianti e li hanno strangolati con una redditività troppo bassa. Adesso bisognerà vedere se le società minerarie ridurranno i prezzi per conto proprio o lo faranno quando verranno costrette dal mercato.

I prezzi dei diamanti, prima o poi, si riprenderanno al riprendersi della domanda e al diminuire dell’offerta. Ma se i commercianti saranno stati spazzati via dallo scoppio di questa bolla, chi venderà al consumatore finale? Chi realizzerà i tagli che rendono una pietra preziosa un gioiello emozionante?

In questo quadro dalle tinte fosche c’è però una buona notizia: è arrivata l’occasione perfetta e irripetibile per ristrutturare come vengono ripartiti i profitti nella catena del commercio di diamanti.

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