Nell’era degli investitori in criptovalute o in cybersecurity, può far sorridere parlare di investimenti in agricoltura.
Tuttavia, questo settore ha attirato investimenti da prima della rivoluzione industriale, quando nacque il trading delle materie prime e dei futures sui prodotti agricoli, contratti che permettevano agli agricoltori di compensare le eventuali perdite generate da cattivi raccolti.
Sicurezza alimentare
Da allora, il settore agricolo su scala globale è cambiato radicalmente, ma resta una mercato che convince numerosi investitori, in particolare quelli che si occupano di sicurezza alimentare.
Come immaginabile, si tratta di un mercato assai vasto e nel quale sono interessati diversi soggetti, oltre ad offrire numerose opzioni per chi vuole investire. Perciò, è indispensabile conoscere tutti i fattori più importanti che entrano in gioco, come potrete leggere in questa breve panoramica.
Innanzitutto, cerchiamo di capire quali sono le parti interessate in questo mercato, quali gli attori e quali i ruoli.
Intermediari, coltivatori e distributori sono solo alcuni degli attori che contribuiscono al processo agricolo globale. Essi sono direttamente coinvolti nella vendita delle colture e capire come lavorano è un valido aiuto per individuare le opportunità che il mercato offre. Naturalmente, esistono anche grandi aziende che hanno integrato verticalmente tutti questi processi, controllando per intero le proprie reti di fornitura, di produzione e di distribuzione.
Ma il settore agricolo richiede anche lavoro al di fuori del processo produttivo agricolo. Le aziende che producono e vendono attrezzature agricole o servizi di analisi e campionatura sono esempi di coinvolgimento indiretto nel settore. Così come le materie prime impiegate in agricoltura: il potassio, i fosfati o il bestiame stesso. Il monitoraggio di queste materie prime è di grande aiuto per un investitore che vuole capire lo stato di salute del mercato. Infatti, drastici cambiamenti di prezzo, di domanda o di offerta possono avere effetti significativi sulle società del settore.
Una volta individuato in quale segmento dell’industria agricola investire, manca solo lo strumento per farlo.
ETF, azioni o futures?
Futures, titoli azionari e fondi d’investimento quotati in borsa (ETF) sono tutte scelte da considerare.
Il mercato dei futures è lo strumento più consolidato di tutti anche se, non sono è troppo facile da gestire, soprattutto per un investitore inesperto. Quindi, per chi sceglie questa strada è indispensabile studiare questi strumenti (derivati) e adottare la massima prudenza nell’utilizzarli.
L’investimento in titoli azionari è certamente più conosciuto, oltre ad offrire numerose scelte. Gli investitori possono scegliere piccole aziende in servizi di nicchia o grandi e consolidate aziende a livello globale. Ma anche aziende che trattano materie prime come potassio e fosfato.
Poi c’è la possibilità di investire in ETF. Gli ETF in questo settore sono costituiti da azioni di società agricole o da contratti futures per specifiche materie prime. Come avviene anche in altri settori, garantiscono una diversificazione e contribuiscono a ridurre i rischi dell’investimento.
In genere, dal punto di vista di un investitore, l’agricoltura è considerato un settore anti-ciclico, o difensivo, dal momento che le persone devono mangiare anche se nei periodi economicamente difficili. Ma con una visione di lungo termine e considerando che la popolazione mondiale dovrebbe aumentare a 9,7 miliardi entro il 2050, vale la pena considerare che l’agricoltura dovrà certamente crescere per soddisfare le esigenze alimentari del mondo.
Infine, secondo la Food and Agriculture Organization delle Nazioni Unite, investire nell’agricolturaè una delle strategie più importanti ed efficaci per la crescita economica e per la riduzione della povertà in tutto il pianeta.
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