L’incredibile storia dell’impero della De Beers… e la sua caduta

La storia del più grande monopolio internazionale che il mondo abbia mai visto, è anche la storia di enormi ricchezze e di lungimiranti imprenditori che hanno creato il mercato dei diamanti come oggi lo conosciamo.

Per oltre un secolo, dire diamanti era come dire De Beers.

De Beers, di proprietà della famiglia Oppenheimer dal 1920, è stata l’azienda più redditizia del mondo grazie alla proprietà di quasi tutti i diamanti esistenti sul pianeta. Una ricchezza incalcolabile e che consentiva all’azienda di controllare tutto il mercato mondiale, imponendo condizioni e voleri anche ai governi di interi paesi.

Una storia davvero incredibile e che ha inizio nel lontano 1886, sul continente africano. Fu allora che nacque il mercato dei diamanti moderno, con la scoperta di pietre preziose a Kimberley, in Sudafrica.

Come controllare il 90% della produzione mondiale di diamanti

Il fondatore di quello che sarebbe diventato un impero, la De Beers Consolidated Mines Limited, fu l’imprenditore inglese Cecil Rhodes. Intuendo di aver scoperto un mercato non ancora sfruttato, Rhodes iniziò a comprare giacimenti di diamanti, di cui uno di proprietà di due fratelli di nome “de Beer“. Alla morte di Rhodes, nel 1902, la De Beers possedeva praticamente tutte le miniere di diamanti del Sud Africa. Inoltre, controllava circa il 90% della produzione mondiale di diamanti grezzi.

Fu negli anni successivi che la strada dell’azienda si incrociò con quella di Ernest Oppenheimer, imprenditore di origine tedesca e figlio di un mercante di sigari ebreo, che investì nella compagnia diventandone azionista di maggioranza e ottenendo un posto nel consiglio di amministrazione nel 1926. Dopo un anno divenne Presidente della società, mantenendone il controllo fino ai nostri giorni tramite i suoi eredi.

La campagna pubblicitaria di più grande successo di tutti i tempi

Ma nel 1930 arrivò una grossa crisi per il mercato mondiale dei diamanti, con i prezzi che crollarono. Tuttavia, questo periodo drammatico per l’azienda si rivelò essere la sua fortuna. Infatti, la famiglia Oppenheimer decise di lanciare una campagna di marketing su scala mondiale di enorme successo, diventata poi un icona della pubblicità: “Un diamante è per sempre“.

I decenni che seguirono videro l’esplosione degli acquisti di diamanti, soprattutto nei paesi più ricchi del mondo, Stati Uniti e Giappone in testa. Nel 1870, la produzione annua di diamanti grezzo era ben al di sotto di un milione di carati. Nel 1920, la cifra era già di circa tre milioni di carati. Cinquant’anni dopo, la produzione annua era vicina ai 50 milioni di carati e nel 1990 aveva superato 100 milioni di carati.

Ma nel 1950 succede qualcosa che nessuno avrebbe potuto prevedere. Vengono scoperti giacimenti di diamanti in Siberia, a quei tempi parte dell’impero sovietico, una zona del mondo al di fuori dal controllo della De Beers. L’azienda sudafricana non ebbe dubbi sulla strategia da adottare: inutile imbarcarsi in una competizione, meglio acquistare tutta la produzione, presente e futura, dei diamanti siberiani. Nasce così una fruttuosa collaborazione tra De Beers e URSS, che durò fino alla caduta del Muro di Berlino.

Le rivolte contro il cartello della De Beers

Con l’avvicinarsi del nuovo secolo crescono però le rivolte contro il cartello della De Beers. Zaire, Israele, Canada, Australia e Russia si rifiutano a più riprese di sottostare alle condizioni della potente società sudafricana e il monopolio più grande del mondo inizia a scricchiolare.

Ecco perché De Beers decide di cambiare strategia, allontanandosi progressivamente dalla produzione di diamanti grezzi e dal controllo dell’intero settore per concentrarsi invece sulla promozione del proprio marchio e dei propri negozi al dettaglio. Il 21° secolo vede così la nascita di un mercato dei diamanti completamente nuovo, libero da un cartello, che nel bene e nel male, lo aveva tenuto per mano, facendolo crescere e prosperare per lunghi anni.

E la De Beers che fine ha fatto? Non preoccupatevi, l’azienda continua a macinare miliardi di dollari e ad aprire nuovi negozi in tutto il mondo (oltre 40.000), mentre la proprietà è passata dalla famiglia Oppenheimer alla Anglo American, una società sudafricana fondata nel 1917 indovinate da chi? Sir Ernest Oppenheimer… naturalmente.

METALLIRARI.COM © SOME RIGHTS RESERVED