I grandi cambiamenti cominciano quasi sempre dalle piccole cose. Ricordo che durante la grande crisi petrolifera degli anni ’70, scrivevo articoli sulla mancanza di alternative e sulla dipendenza occidentale dal petrolio, soprattutto dai paesi arabi.
Gli esperti in materia energetica suggerivano le soluzioni più disparate per risolvere la crisi, ma la cosa più sorprendente è che la vera soluzione del problema era proprio sotto i miei occhi, tra le mie mani. E tra le mani di chiunque, che come me, scrivesse utilizzando una matita … di grafite.
Questo materiale, di cui tutti noi possediamo almeno qualche grammo, potrebbe cambiare il nostro futuro, consentendo all’umanità di utilizzare fonti di energia pulite ed economiche. La grafite è un semimetallo, uno dei due polimeri naturali del carbonio. È un ottimo conduttore di calore ed ha la più alta temperatura di fusione. Le applicazioni tradizionali comprendono i refrattari, la produzione di acciaio, pastiglie per freni, rivestimenti per fonderie e lubrificanti. Le aziende automobilistiche e le acciaierie rappresentano i principali consumatori di grafite, con una domanda in crescita del 5% all’anno per entrambe.
Ma il mercato della grafite sta rapidamente crescendo, attirando l’attenzione di molti investitori e innescando una moltitudine di nuove esplorazioni minerarie per l’estrazione. I nuovi settori, come per esempio le energie alternative, stanno spingendo la domanda di grafite mondiale a livelli mai visti prima. Batterie al litio, grafene, pannelli solari e batterie redox al vanadio, sono alcune delle nuove applicazioni che alimentano le aspettative di forte crescita del settore. Inoltre, secondo alcuni ricercatori, la grafite potrebbe presto sostituire il silicio nella produzione di transistor e quindi nella produzione di quasi tutti i componenti elettronici.
Pochi sanno che nelle batterie al litio, è impiegata 20 volte più grafite che litio.
La domanda di grafite sta rapidamente crescendo e alcuni analisti prevedono un raddoppio delle quantità di grafite entro il 2020. Ma lo squilibrio tra domanda e offerta è più drammatico di quello che dicono questi numeri.
Il mercato della grafite comprende 3 principali tipi: amorfo, lamellare e a blocchi. Ciascun tipo viene estratto da giacimenti diversi. Mentre la grafite amorfa, destinata al settore sidergico è scambiata a 850 dollari/tonnellata, la grafite lamellare viene venduta tra i 2.200 e i 3.000 dollari/tonnellata a seconda della dimensione. Il defit maggiore tra domanda e offerta, si registra per la grafite lamellare, la cui produzione annua dovrà aumentare di 6 volte entro il 2020, soltanto per soddisfare le richieste per produrre batterie al litio.
Ma l’esplosione della domanda non è l’unico fattore a pesare sui prezzi. Il predominio cinese e i disinvestimenti degli ultimi decenni in tutte le miniere del mondo, hanno creato una situazione di carenza sul mercato, destinata ad accentuarsi nei prossimi anni. La Cina produce oltre il 70% della grafite mondiale e domina il mercato sia della grafite amorfa che lamellare. Il resto della grafite proviene da India, Brasile, Nord Corea, Madagascar, Sri Lanka e Canada.
Per controllare ulteriormente il mercato, come ha già fatto per le terre rare, la Cina ha imposto un dazio del 20% alle esportazioni, un 17% di IVA e un rigido sistema di licenze per manovrare gli esportatori di grafite. Sono previsti, nel breve termine, ulteriori inasprimenti per le esportazioni al di fuori della Cina che porteranno i prezzi della grafite, soprattutto quella lamellare, a livelli ancora più alti.
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