Il mercato della grafite: guida per l’investitore

Che cosa è esattamente la grafite? In mercati difficili come quelli di oggi, possono gli investitori sperare di realizzare profitti investendo in grafite?

Quello della grafite è uno dei settori più caldi nel panorama odierno delle materie prime.

Grande interesse da parte degli investitori e un vero e proprio boom di nuove esplorazioni minerarie ne sono la testimonianza. Il cambiamento in atto verso l’utilizzo di energie alternative e i problemi che affliggono le forniture di grafite dalla Cina, sono solo alcuni dei fattori critici che hanno acceso i riflettori internazionali sul mercato della grafite.

Ma che cosa è esattamente la grafite?

Tanto per cominciare, la grafite ha una struttura planare stratificata, con atomi di carbonio disposti in un reticolo a nido d’ape. Termicamente stabile e conduttrice di elettricità, è anche un ottimo lubrificante a secco. Inoltre, ne esistono 3 tipi: a fiocchi, amorfa e a vena.

Nell’ultimo anno i prezzi non sono saliti ma, al contrario hanno subito una flessione

La grafite a fiocchi è diventata particolarmente importante nel 2014, quando Tesla Motors ha annunciato la costruzione di una Gigafactory di batterie agli ioni di litio, che utilizzano la grafite per gli anodi. Ma questo tipo di grafite è utilizzato anche nei reattori nucleari, nella produzione di refrattari e di acciaio.

Allargando lo sguardo alla Cina, il principale produttore di grafite del mondo, non possiamo dimenticare che nel 2013 sono stati chiusi 55 impianti minerari nella città di Pingdu per motivi ambientali. Nonostante il mercato abbia sperato in una ripresa della produzione nel 2014, parzialmente avvenuta, ad oggi la produzione di questo importante distretto cinese è assai limitata.

L’importanza della Cina sul mercato mondiale della grafite è testimoniata dalla sua produzione nel 2014, anno magro a causa dei problemi citati, ma che ha raggiunto comunque le 700.000 tonnellate. Una quantità davvero grande se paragonata a quella del secondo più grande produttore del mondo, l’India, che ha raggiunto 170.000 tonnellate nello stesso anno.

Tuttavia, nell’ultimo anno i prezzi non sono saliti ma, al contrario hanno subito una flessione. Prezzi che non è facile seguire, poiché, a differenza di oro o argento, la grafite non è quotata in nessuna borsa del mondo. In genere, le aziende minerarie stipulano degli accordi con i clienti finali che si impegnano a comprare una determinata quantità ad un certo prezzo.

Detto questo, per un investitore che volesse puntare sul settore, scegliere di farlo investendo su qualche società cinese potrebbe non essere una buona scelta, dal momento che la maggior parte delle aziende sono di proprietà statale e i crescenti problemi ambientali nel paese comportano un rischio assai elevato.

L’unica scelta che rimane è quella delle cosiddette junior companies occidentali, alcune delle quali potrebbero diventare i fornitori della Gigafactory della Tesla Motors. Tra queste aziende, operanti soprattuto in Nord America, possiamo ricordarne alcune:

  • Alabama Graphite;
  • Canada Carbon;
  • Canada Strategic Metals;
  • Caribou King Resources;
  • Focus Graphite;
  • Graphite One Resources;
  • Great Lakes Graphite;
  • Lomiko Metals;
  • Northern Graphite;
  • Zenyatta Ventures.

Considerando anche i produttori di grafite più piccoli, all’elenco si aggiungono anche le seguenti aziende:

  • Energizer Resources;
  • IMX Resources;
  • Kibaran Resources;
  • Magnis Resources;
  • Next Graphite;
  • Triton Minerals.

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