Il palladio, considerato da sempre il fratello povero del platino, corre sempre più in alto.
Nel corso della scorsa settimana, i prezzi spot del metallo hanno toccato i 1.020 dollari per oncia, mentre i future su dicembre sono arrivati oltre i 1.015 dollari. Livelli che non si vedevano dal 2001 e che hanno fatto registrare un guadagno del +50% dall’inizio di quest’anno.
Il palladio, un metallo prezioso della famiglia del platino, viene utilizzato principalmente nei convertitori catalitici, che aiutano a ridurre le emissioni dei veicoli a benzina. Ecco perché le vendite di autoveicoli in Cina, il più grande mercato automobilistico del mondo, aumentate ad ottobre per il sesto mese consecutivo, sono una buona notizia per chi ha comprato palladio.
Per RJO Futures, un altro fattore che favorirà la crescita della domanda di palladio sarà l’aumento degli acquisti da parte dei consumatori americani per sostituire i veicoli andati distrutti negli uragani che, quest’anno, hanno colpito gli Stati Uniti. Secondo le ultime stime, l’uragano Harvey ha distrutto fino a mezzo milione di auto quando ha devastato il Texas durante il mese di agosto e, successivamente, l’uragano Irma, in Florida, ha distrutto altri 200.000 veicoli.
Per tutte queste ragioni gli analisti pensano che la domanda globale di palladio, per il settore automobilistico, supererà quest’anno le 220 tonnellate, provocando un deficit di oltre 22 tonnellate di metallo.
E il platino? Anche se viene impiegato nei catalizzatori per veicoli diesel, i prezzi si sono stabilizzati poco sopra i 930 dollari per oncia. Il motivo è abbastanza semplice: i veicoli diesel stanno perdendo quote di mercato a favore dei veicoli a benzina. Un trend che sembra inarrestabile e che, nei prossimi anni, si dovrebbe accentuare ulteriormente.
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