I prossimi due mesi potrebbero essere negativi per i rottami ferrosi in conseguenza del calo dei prezzi dell’acciaio per novembre e dicembre. Alcuni impianti siderurgici hanno infatti tagliato, o in alcuni casi fermato, la produzione negli ultimi due mesi di quest’anno.
La domanda di rottame di inizio ottobre è solo una fiammata
Nonostante un pacchetto governativo di inizio ottobre per le industrie ad alta intensità energetica, il calo dei prezzi e della domanda cominciato a metà settembre ha spinto le acciaierie italiane a tirare il freno a mano. La domanda di rottame di inizio ottobre è stata una conseguenza degli aiuti governativi al settore siderurgico, ma è stata solo una breve fiammata.
La crescente incertezza sulla domanda di prodotti d’acciaio nei prossimi due mesi e le aspettative di una minore produzione hanno spinto le acciaierie italiane a tagliare gli acquisti di rottame, mantenendo inalterati i prezzi e, probabilmente, ad abbassarli per novembre.
C’è più rottame per la minore produzione di acciaio dei paesi vicini
I prezzi attuali si aggirano intorno ai 350 euro a tonnellata per il rottame nuovo (E8) e ai 320 euro per quello da raccolta (E3). Per avere un riferimento sui prodotti di acciaio, si consideri che i coils laminati a caldo (HRC) franco fabbrica vengono venduti a circa di 675 euro a tonnellata, nettamente sotto i livelli del mese precedente. Anche i prodotti lunghi hanno subito prezzi calanti, con il tondo venduto a circa 840 euro a tonnellata, in calo di 110 euro mese su mese.
Inoltre, il mercato è stato penalizzato da maggiori quantità di rottame disponibile in Turchia, Svizzera e Germania.
Prezzi più bassi di 50 euro?
In termini previsionali, nei mesi di novembre e dicembre, i prezzi del rottame in Italia potrebbero scendere di circa 50 euro a tonnellata rispetto ai livelli attuali. Tuttavia, qualche commerciante è meno pessimista e ritiene che i prezzi possano mantenersi ai livelli attuali.
Certamente, il mercato dell’acciaio italiano ha accusato un forte rallentamento dopo la pausa estiva. Secondo i dati di Federacciai la produzione di settembre è stata di 1,9 milioni di tonnellate, in calo del 19% rispetto all’anno precedente. Tra gennaio e settembre, l’Italia ha prodotto 16,5 milioni di tonnellate di acciaio, l’11% in meno rispetto al 2021.
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