Per lo zinco, il nuovo anno inizia come meglio non avrebbe potuto essere.
I prezzi di riferimento al London Metal Exchange (LME), sono arrivati a 3.352 dollari a tonnellata, mettendo a segno il massimo degli ultimi 10 anni. Un livello simile non si vedeva dall’agosto 2007.
Poiché la crescita della domanda non sembra eccezionale, tutto fa pensare che la spinta delle quotazioni verso l’alto provenga da problemi legati all’offerta. Un po’ come successo durante tutto il 2017, quando la discesa delle scorte e la produzione mineraria in discesa avevano giocato un ruolo determinante nel mantenere il mercato in tensione. Allora, i prezzi avevano rotto la soglia dei 3.000 durante l’estate e, nel corso di tutto l’anno, avevano guadagnato quasi il 30%.
Secondo Reuters, le scorte di zinco nei magazzini LME sono attualmente più basse del 70% rispetto a settembre 2015, con soltanto 180.975 tonnellate. Tuttavia, per il CRU Group, nel 2018, arriveranno sul mercato 775.000 tonnellate di nuove forniture dalle miniere di zinco, grazie alla miniera australiana di Dugald River (della MMG Limited) e a quella sudafricana di Gamsberg (della Vedanta Zinc International). Inoltre, tra il 2018 e il 2022, saranno pronti i progetti di Ozernoye (Russia) e di Mehdiabad (Azerbaijan), che aggiungeranno altra produzione di zinco sul mercato.
Lo zinco nel 2018
Ma nella prima parte del 2018, secondo CRU Group, le scorte di metallo continueranno a scendere, rallentando questa tendenza soltanto nella seconda metà dell’anno.
Teoricamente, prezzi sempre più alti dovrebbero generare nuova offerta in grado di soddisfare la domanda. Ma, finora, al contrario di quanto molti analisti pensavano riguardo ad una maggiore stabilità, il mercato ha iniziato l’anno con le scintille.
Per FocusEconomics il prezzo medio dello zinco per il 2018 sarà di 3.009 dollari. Più rialzista TD Economics che prevede un prezzo di 3.362, mentre Danske Bank, la più ribassista, fa una previsione di 2.650 dollari.
METALLIRARI.COM © SOME RIGHTS RESERVED