Estrarre terre rare nel rispetto dell’ambiente: una strada senza ritorno

La produzione di terre rare è attualmente una delle pratiche minerarie tra le più dannose per l’ambiente. Ma alcune notizie provenienti dalla Cina, il principale produttore di questi metalli, fanno sperare in un cambiamento favorevole per l’ambiente.

La notizia della volontà da parte di una importante azienda americana di estrarre terre rare (REE) nel rispetto dell’ambiente e con metodologie ecologiche, potrebbe avere un effetto a catena in tutto il settore.

La Molycorp è un’azienda americana quotata al New York Stock Exchange e possiede la più importante miniera di terre rare degli Stati Uniti, dislocata in California.

L’annuncio è considerato significativo poiché anche la Cina ha dichiarato che sta cercando di migliorare le pratiche estrattive per migliorare la tutela ambientale. In un paese che produce più del 90% della produzione mondiale, le conseguenze di una simile decisione potrebbero creare una rivoluzione in tutto il mercato.

Il governo cinese vuole ridurre i danni ecologici delle miniere di terre rare e per questo ha contingentato l’estrazione e imposto delle restrizioni alle esportazioni durante gli ultimi mesi. Anche se molti osservatori sospettano che la mossa sia in realtà un tentativo per far salire i prezzi, è indubbio che ne conseguirà una minor devastazione ambientale.

Sul fronte americano, la Molycorp ha riavviato la miniera californiana di terre rare e ha espresso la volontà di aumentare la propria quota sul mercato globale delle terre rare dal 4% al 30%. Inoltre, ha confermato che spenderà 895 milioni di dollari per raddoppiare la capacità produttiva da 20.000 tonnellate a 40.000 tonnellate annue. Con coraggio, la società vorrebbe “riscrivere” il modo in cui sono estratte e trasformate le terre rare.

Anche il gruppo Solvay, un gruppo chimico con sede a Bruxelles, ha annunciato di aver aperto due impianti di riciclaggio per le terre rare in Francia. Ciò dopo essere sviluppato con successo un processo per recuperare i metalli arrivati alla fine del ciclo di vita dei prodotti, come ad esempio le lampadine, le batterie e i magneti. Le lampadine riciclate sono ricche di sei metalli diversi, compresi lantanio, cerio, terbio, ittrio, europio e gadolinio.

I metalli delle terre rare sono le vitamine per lo sviluppo di nuove tecnologie, in particolare per le tecnologie verdi“, ha detto Du Hua, direttore della divisione Terre Rare della Solvay. “La domanda globale di terre rare sta crescendo a più del 6% l’anno, rendendo questi elementi una materia prima strategica“.

Come il resto del mondo, anche il settore delle terre rare ha subito profonde trasformazioni al fine di rispettare le aspettative ambientali mondiali. Mentre nel passato le compagnie minerarie si sentivano autorizzate ad operare senza alcun timore per i danni ambientali, le aziende moderne devono non solo confrontarsi con  la volatilità dei mercati, ma anche preoccuparsi delle responsabilità ambientali e sociali.

Gli investitori farebbero bene a considerare questi aspetti prima di investire sulle aziende. La Molycorp è la prima azienda nel settore ad intraprendere la strada dello smaltimento verde, ma non sarà certamente l’ultima. Il rispetto ambientale è un imperativo che ci accompagnerà nel futuro e prima le aziende e gli investitori se ne renderanno conto e meglio sarà.

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