Crisi energetica UE finita? I futures TTF raccontano un’altra storia

I contratti futures europei sul gas naturale (TTF) suggeriscono che la crisi energetica europea sia tutt’altro che finita.

Mentre il prezzo del gas naturale in Europa (TTF) ha toccato i livelli più bassi da settembre 2021, i mass-media nostrani assicurano i cittadini che non ci saranno carenze di gas e che il peggio è ormai alle nostre spalle.

Non sappiamo se i giornalisti siano male informati o siano indotti a queste considerazioni da linee editoriali imposte dall’alto, ma quello che è certo è che gli operatori di mercato hanno sotto gli occhi una realtà molto diversa e molto meno tranquillizzante.

La corsa per comprare gas per il prossimo inverno non è ancora cominciata

Infatti, i futures sul gas indicano prezzi strutturalmente più alti per il resto dell’anno per il semplice fatto che i paesi europei dovranno presto iniziare a riempire i depositi per l’inverno 2023/2024. Ad oggi, la corsa per garantire l’approvvigionamento per il prossimo inverno non è ancora iniziata sul serio.

Gli esperti pensano che i prezzi durante la prossima estate rimarranno più alti rispetto allo scorso anno (prima dell’inizio della guerra in Ucraina) visto che l’Europa dovrà vedersela con una concorrenza più agguerrita da parte dei paesi asiatici per le forniture di gas naturale liquefatto (GNL). Ecco perché i futures TTF quotati alla borsa olandese del gas per dicembre hanno un prezzo superiore a 60 euro per megawattora, molto al di sopra dei 54 euro per marzo.

Dovremo contenderci il gas con l’Asia e… spingeremo i prezzi verso l’alto

Non va dimenticato che lo scorso anno la Cina, ma un po’ tutta l’Asia, ha registrato una domanda straordinariamente bassa di gas a causa dei prezzi molto alti (quelli pagati dagli europei) e del rallentamento dell’economia cinese. Ma con la riapertura della Cina, la domanda di gas e di GNL è destinata ad aumentare, scatenando una competizione Europa/Asia che avrà un effetto lievitante sui prezzi.

Inoltre, il clima in Europa è stato finora più mite del solito, consentendo un minor consumo di gas per il riscaldamento e la produzione di energia. Ma potremo contare su un clima mite anche per il prossimo inverno?

Come riporta Bloomberg, gli analisti credono che i prezzi del gas rimarranno strutturalmente più alti di quanto non fossero prima della guerra Russia-Ucraina. Una condizione che continuerà a spingere fuori mercato molte aziende manifatturiere europee o, nel migliore dei casi, a farle emigrare in paesi energeticamente più convenienti (Stati Uniti per esempio).

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