Conto alla rovescia (5 anni) per il più grande reattore a fusione del mondo

Finalmente, il più grande reattore a fusione nucleare del mondo è in fase di costruzione. Verrà completato nel 2025.

Dopo 35 anni di preparativi (oltre ad innumerevoli ritardi), è iniziato l’assemblaggio dell’International Thermonuclear Experimental Reactor (ITER), il più grande reattore a fusione del mondo.

La fusione nucleare è un sogno che gli scienziati inseguono dal 1950 ma che, fino ad oggi, si è dimostrata impraticabile. Tuttavia, a Saint-Paul-les-Durance (Francia), tra cinque anni avremo il più grande dispositivo di fusione tokamak del mondo.

Un progetto da 24 miliardi di dollari

Finanziato da Stati Uniti, Russia, Cina, India, Giappone e Corea del Sud, l’ITER ha un costo stimato di 24 miliardi di dollari. Inoltre, sarà in grado di generare circa 500 MW di energia da fusione.

Per chi non è pratico di fisica, interesserà sapere che la fusione nucleare consiste nel frantumare gli atomi di idrogeno in modo da formare elio e rilasciare energia nell’equivalenza massa-energia (E=MC2). La fusione è il processo attraverso il quale tutte le stelle (Sole compreso), generano enormi quantità di energia nei loro nuclei, raggiungendo temperature di 4.000.000 K o anche maggiori.

La fusione nucleare genera 4 volte più energia dalla stessa massa di combustibile della fissione nucleare, la tecnologia attualmente impiegata nei reattori nucleari di tutto il mondo.

Ma, come accennato, ogni esperimento di fusione fino ad oggi è stato ad energia negativa, cioè ha assorbito più energia di quanto ne abbia prodotta.

Energia più pulita che con la fissione

Attualmente, i 440 reattori nucleari a fissione esistenti nel mondo generano circa il 10% del fabbisogno globale di elettricità. Se potessimo avere lo stesso numero di reattori a fusione, si potrebbero teoricamente sostituire tutte le centrali elettriche a carbone, che attualmente forniscono quasi il 40% dell’elettricità mondiale.

Inoltre, i reattori a fusione sembrano una fonte di energia perfetta poiché sono sicuri e producono molti meno rifiuti radioattivi rispetto ai reattori a fissione.

Se quest’opera faraonica avrà successo, ITER diventerà la prima fonte di energia elettrica al mondo che non sfrutta un combustibile naturale. Sarà da vedere se ITER e le altri centrali a fusione che seguiranno, verranno infangate dalle stesse accuse piovute addosso all’energia nucleare convenzionale.

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