Commodities controcorrente: l’oro

Le materie prime stanno andando male su tutti i mercati internazionali, ma i prezzi di oro e argento non ne risentono minimamente e promettono di continuare a crescere anche negli ultimi mesi del 2016.

L’intero settore delle materie prime soffre di prezzi deboli, provocati da una scarsa domanda e, spesso, da un eccesso di produzione.

Tuttavia, i metalli preziosi costituiscono una vistosa eccezione, trascinati in particolare da oro e argento.

Il Financial Times ha proclamato oro e argento come i migliori metalli del 2016. Dall’inizio dell’anno, l’oro è aumentato del 27% mentre l’argento è cresciuto del 46%.

Ciò ha ridato ossigeno a tutte le aziende del settore che, dopo anni magri, sono tornate a pagare i dividendi ai propri azionisti. Quando l’oro ha iniziato a scendere dal picco di 1.900 dollari raggiunto nel 2011, le aziende minerarie aurifere avevano visto crollare drasticamente gli utili, iniziando di conseguenza a ridurre i dividendi.

Il Financial Times ha proclamato oro e argento come i migliori metalli del 2016

Nonostante ciò, società importanti come BHP Billiton e Rio Tinto Group erano riuscite a soddisfare i propri azionisti pagando comunque dei dividendi, ma altre aziende minerarie appesantite dai debiti necessari per finanziare gli investimenti, avevano subito crolli vistosi a cui avevano fatto fronte riducendo drammaticamente i costi.

Per loro fortuna, la musica è cambiata. Per esempio, AngloGold Ashanti, la terza azienda del settore in termini di volumi, ha annunciato che riprenderà a distribuire dividendi dopo averli interrotti dal 2014.

Questa nuova situazione ha ingolosito gli investitori che sono tornati a comprare azioni ed ETF del settore aurifero. Non per nulla, i fondi di investimento in oro e argento, in termini di performance, sono tra i migliori prodotti finanziari di quest’anno. Cosa abbastanza insolita con un dollaro forte, solitamente causa di ribassi per tutte le materie prime.

Secondo i dati del World Gold Council, la domanda globale di oro è aumentata del 17,6% nei primi sei mesi del 2016 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La sola domanda degli investitori ha invece registrato un aumento del 126,8%. Al contrario, la domanda di gioielli è scesa, penalizzata dalla crescita dei prezzi.

Se qualcuno si domanda perché, in ultima analisi, i prezzi dell’oro sono saliti così decisamente, la risposta è nelle diffuse preoccupazioni circa l’economia globale. La Brexit e il futuro incerto dei futuri tassi di interesse hanno indotto gli investitori a parcheggiare i loro soldi in porti sicuri, di cui i metalli preziosi sono i principali rappresentanti.

Inoltre, per la maggior parte degli osservatori di mercato, l’incertezza e il nervosismo degli investitori continuerà a sostenere i prezzi dell’oro anche nella seconda parte dell’anno.

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