Come sarà il 2015 per il tungsteno?

Come per la maggior parte delle materie prime, le attese anche per il mercato del tungsteno non sono delle migliori. Per i più ottimisti i prezzi saranno stabili, mentre per i pessimisti…

Anche per il tungsteno, come per la maggior parte delle materie prime, il 2014 è stato un anno da dimenticare. I prezzi del metallo sono scivolati al livello più basso degli ultimi quattro anni, a causa del calo della domanda cinese e della sentenza dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) contro le restrizioni alle esportazioni della Cina (Il WTO condanna la Cina per le terre rare).

Le restrizioni alle esportazioni cinesi che sono state abolite riguardano, oltre al tungsteno, anche le terre rare, il molibdeno e la fluorite.

La Cina è stata a lungo la locomotiva del mercato del tungsteno, fin dal 1980 quando è iniziata la sua espansione economica. E così è stato anche nel 2014, quando il gigante asiatico ha prodotto tungsteno in eccesso che non è stato assorbito da una domanda in calo.

L’eccesso di offerta ha penalizzato i prezzi del tungsteno e la cosa ha alimentato una certa preoccupazione per i prossimi mesi.

Secondo gli analisti, durante il 2015 il mercato del tungsteno vedrà stabilizzarsi i prezzi, dal momento che la domanda e l’offerta troveranno presto un nuovo punto di equilibrio.

Qualcuno crede che l’andamento del mercato potrebbe ricalcare quello dello scorso anno, con prezzi deboli soprattutto nel momento in cui verranno applicate le nuove norme alle esportazioni, previste per la seconda metà dell’anno.

Tuttavia, l’attenzione degli operatori è rivolta a tutte quelle aziende che stanno sviluppando nuovi progetti per riattivare vecchi depositi di tungsteno, come per esempio la Wolf Minerals (Regno Unito), la Ormonde Mining (Spagna), la Venture Minerals (Australia) e la Premier African Minerals (Zimbabwe).

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