Come sarà il 2023 per il manganese?

Tendenze e prospettive per il manganese, un metallo poco considerato ma che riveste una grande importanza nel contesto metallurgico mondiale.

Per quanto poco conosciuto, il manganese riveste un ruolo centrale nella metallurgia e ne sentiremo parlare sempre di più nei prossimi anni. Infatti, è il quarto metallo più impiegato nel mondo per tonnellaggio, subito dopo ferro, alluminio e rame. Inoltre, viene sempre più utilizzato nel settore delle batterie.

Di conseguenza, è particolarmente interessante conoscere cosa accadrà nel 2023 sul mercato di questo importante metallo.

Un importante fornitore di ferroleghe di manganese: l’Ucraina

Innanzitutto, l’anno appena trascorso ha visto ridursi sia la domanda che l’offerta di leghe di manganese a causa dei costi troppo alti dell’energia. A questo si aggiunge che l’Ucraina è sempre stato un fornitore molto importante di ferroleghe di manganese in Europa, Turchia, Medio Oriente e Nord Africa. Naturalmente, la guerra con la Russia ha messo in gravi difficoltà le attività industriali del paese.

Nella prima metà del 2022, al di fuori della Cina, i prezzi delle ferroleghe sono aumentati notevolmente dal momento che gli acquirenti erano molto preoccupati per i rischi di interruzioni delle forniture e, di conseguenza, hanno acquistato materiale per coprire le potenziali carenze. Tuttavia, nei mesi successivi i prezzi sono diminuiti e quelli del silico-manganese hanno chiuso l’anno con un calo del 7,5% rispetto all’inizio di gennaio.

2023: un sostanziale equilibrio tra domanda e offerta

Per CRU Group, la produzione di acciaio nel corso del 2023 sarà leggermente più alta dello scorso anno, anche se è improbabile che ci sia un aumento significativo fino al secondo trimestre. E la domanda crescerà soprattutto in India e negli Stati Uniti.

Negli Stati Uniti, per esempio, a fronte di nuova produzione di acciaio non c’è la possibilità di vedere crescere la produzione di leghe di manganese e, quindi, dovranno crescere le importazioni.

In generale, va poi ricordato che circa il 90% del manganese viene consumato nelle ferroleghe, mentre solo il 10% circa viene utilizzato per prodotti speciali, tra cui il manganese metallico elettrolitico (EMM) e il solfito di manganese monoidrato (MSM). Sia EMM e sia MSM ad alta purezza possono essere utilizzati nelle batterie agli ioni di litio. Tuttavia, nel 2023 si tratterà ancora di una piccola percentuale.

Sempre rimanendo nel settore delle batterie, la Cina continuerà a giocare un ruolo chiave (come per altri metalli) visto che domina la conversione del minerale in solfato di manganese. Perciò, continueranno gli sforzi dell’Europa e degli Stati Uniti per rafforzare le proprie catene di approvvigionamento lontano dai cinesi. Ma, secondo gli esperti, l’effettiva messa in servizio di impianti su scala commerciale al di fuori della Cina richiederà diversi anni.

In ogni caso, per quest’anno il mercato globale del manganese (domanda e offerta) dovrebbero rimanere sostanzialmente in equilibrio, con alcuni rischi legati ai tagli produttivi di ferroleghe in Europa, iniziati alla fine del 2022 e che potrebbero continuare nel primo trimestre del 2023.

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