Centrali nucleari sulla Luna? Gli americani hanno già un piano pronto…

Il fantascientifico piano americano di portare l’energia nucleare nello spazio, prevede di lanciare il primo reattore sulla Luna tra circa 5 anni.

Mentre in Russia e Cina il settore dell’energia nucleare è in forte espansione, esiste un paese dove il declino sembra inarrestabile da anni: gli Stati Uniti.

Anche se l’energia nucleare non produce emissioni di gas a effetto serra, gli impianti nucleari statunitensi o hanno chiuso o sopravvivono solo grazie ai sussidi governativi. Naturalmente, stiamo parlando di un paese inondato dal gas naturale a buon mercato, con cui nessuna altra fonte energetica è in grado di competere.

Industria nucleare nello spazio

Adesso, con il colpo ricevuto dalla pandemia di COVID-19, l’industria nucleare americana potrebbe tracollare. Così, qualcuno ha pensato di liberarsi del nucleare in fallimento lanciandolo nella stratosfera.

Potrebbe sembrare una barzelletta se non fosse stato il Time a riferire che gli Stati Uniti vogliono costruire centrali nucleari che funzioneranno sulla Luna e su Marte.

Il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti ha lanciato un appello per la costruzione di un sistema di alimentazione di superficie a fissione. Dovrebbe consentire agli esseri umani di sopravvivere per lunghi periodi di tempo in ambienti inospitali.

Un reattore nucleare sulla Luna in 5 anni

Per quanto fantascientifico possa sembrare, esiste un piano a cui partecipa anche la NASA per piccoli reattori nucleari che potrebbero esser la chiave per portare l’energia nucleare nello spazio. La prima fase del piano consiste nello sviluppo di un reattore adatto alla Luna e a Marte. La seconda fase è lo sviluppo di un reattore di prova e quindi una versione beta che verrà effettivamente inviata sulla Luna per i test. Se tutto andrà secondo i piani, la fase due sarà pronta per il lancio in poco più di cinque anni.

I piccoli reattori nucleari erano stati pensati inizialmente per esser usati sulla Terra, con tutta una serie di vantaggi rispetto agli impianti tradizionali. Tuttavia, anche se non funzioneranno sul nostro pianeta, lo potranno fare a centinaia di migliaia di chilometri di distanza.

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