Aumento vertiginoso delle materie prime. Mai così rapido dagli anni ’70

Secondo Rio Tinto, i nuovi lockdown in Cina e la guerra in Ucraina stanno alimentando un aumento dei costi delle materie prime che non si era mai visto negli ultimi 50 anni.

Tutti hanno sotto agli occhi quello che sta accadendo alle materie prime. Tuttavia, anche in questo settore, ci sono voci più autorevoli di altre, che quando rendono pubblici i dati a loro disposizione permettono di avere un’idea più precisa dei mercati.

Come nella crisi petrolifera del 1973

In questo caso, la Rio Tinto, multinazionale anglo-australiana e tra le prime tre più grandi società minerarie del mondo, ha dichiarato di aver registrato il più forte aumento dei costi delle materie prime dalla crisi petrolifera del 1973. Inoltre, ha affermato che le prospettive economiche stanno drasticamente peggiorando a causa dell’impennata dell’inflazione, della guerra tra Russia e Ucraina e del nuovi lockdown in Cina per il Covid-19.

Rio Tinto si dice preoccupata anche del calo del 15% delle spedizioni di minerale di ferro dalla regione di Pilbara (Australia) durante i primi tre mesi dell’anno. La causa sono stati gli intoppi della catena di approvvigionamento e la carenza di manodopera.

L’economia globale sta rischiando grosso

Come accennato, Rio Tinto è una delle più grandi società minerarie e metallurgiche del mondo, che produce minerale di ferro, rame, diamanti e alluminio nei suoi impianti sparsi in tutto il globo. Lo scorso mese aveva deciso che avrebbe tagliato i legami con tutte le attività russe, compreso l’assunzione del pieno controllo di una raffineria di allumina dislocata in Australia, di cui era comproprietaria con la società russa Rusal.

Secondo Rio Tinto, esistono grossi rischi al ribasso per la crescita economica globale, a partire dall’aumento dei tassi di interesse, senza dimenticare il prolungamento della guerra in Ucraina, altre tensioni geopolitiche e la carenza di forniture di un numero sempre maggiore di materiali.

Quando queste considerazioni sono state rese pubbliche, il valore dei titoli azionari della Rio Tinto sulla borsa di Londra sono scesi del 4,5%.

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