Fai molta attenzione, il tuo smartphone ti sta spiando!

È bene non dimenticare mai che uno smartphone è un dispositivo su misura per la sorveglianza e l’intrusione nella privacy personale.

Quando ci guardiamo in uno specchio siamo tutti consapevoli di chi stiamo guardando. Tuttavia, quando ci portiamo appresso o utilizziamo uno smartphone non tutti sono consapevoli di cosa sia davvero. Tanto meno di quali siano i rischi di un oggetto tanto utile ma potenzialmente pericoloso.

Eppure, è solo la consapevolezza che ci potrà aiutare a capire se, e quando, i rischi dovessero superare i benefici.

Un dispositivo perfetto per sorvegliare

I nostri dispositivi mobili ci seguono ovunque, con dozzine di APP installate che, in molti casi, contengono informazioni personali sensibili. Li usiamo per telefonare, messaggiare e, naturalmente, per trovare la pizzeria più vicina. Quando è il momento di pagare le bollette o di controllare quanti soldi sono rimasti in banca, lo smartphone ci aiuta.

Ma non dovremmo mai dimenticare che uno smartphone è un dispositivo su misura per la sorveglianza. Basta accenderlo per rendere pubblica la propria posizione geografica. Chiunque abbia accesso alla rete mobile può monitorare la nostra posizione in tempo reale, così come la storia di tutti i nostri movimenti.

Il gestore di telefonia mobile del nostro smartphone ha la possibilità di monitorare tutto ciò che facciamo: i siti web visitati, le APP installate, chi abbiamo chiamato, chi ci ha chiamato o chi ci messaggia. Tutte attività che vengono registrate in modo permanente.

Inoltre, è abbastanza facile installare uno spyware su uno smartphone per spiare chiunque. Si tratta di sistemi tanto facili da installare quanto difficili da rilevare per chi non è un esperto.

Naturalmente uno smartphone ha anche una fotocamera e un microfono, attivabili anche segretamente da APP e spyware in modo tale che lo smartphone diventa un infallibile dispositivo di intercettazione.

Una tecnologia militare

Le autorità governative utilizzano una tecnologia di sorveglianza originariamente sviluppata per i militari che si maschera come un ripetitore di segnale. Lo smartphone, ingannato, si connette ad essa come se fosse una normale rete cellulare. Si tratta della cosiddetta sorveglianza “IMSI Catcher” che identifica il numero IMSI (International Mobile Subscriber Identification) del telefono da sorvegliare.

La reazione di molti governi alla pandemia di COVID-19 ha spinto ancora di più verso una minaccia di sorveglianza degli smartphone. Centinaia di milioni di persone in tutto il mondo non possono viaggiare o addirittura lasciare la loro casa a meno che non installino un’APP di monitoraggio sul proprio smartphone. Ci sono almeno 47 APP di tracciamento dei contatti basate su smartphone in 28 paesi che utilizzano il tracciamento dei dati mobili per registrare le interazioni con altre persone e valutare il rischio di esposizione al coronavirus. Cina, Corea del Sud, Taiwan e Israele utilizzano traccianti di contatti umani che hanno accesso ai video CCTV e ai dati sulla posizione dei telefoni cellulari per mettere in quarantena le persone.

Poi ci sono i socialTikTok è stata messa al bando negli Stati Uniti perché rappresenta un rischio per la sicurezza nazionale. TikTok (di proprietà cinese) ammette di raccogliere informazioni sull’utilizzo, indirizzi IP, l’identità dell’azienda di telefonia mobile, dati sulla posizione, etc. etc.

Ma quasi ogni altra APP che abbiamo sul cellulare probabilmente fa le stesse cose. Se TikTok è un rischio per la sicurezza dell’utente medio, lo sono anche Google, Facebook, Instagram, WhatsApp, Snapchat e via dicendo.

Tante, troppe intercettazioni

Se poi guardiamo alla lunga storia delle intercettazioni in Italia e negli altri paesi non c’è da stare tranquilli. Per esempio, le rivelazioni di Edward Snowden hanno messo in luce che la National Security Agency (l’ultra segreta agenzia del Pentagono) attinge i dati direttamente dai server delle principali società, estraendo chat, audio, video, fotografie, e-mail, documenti e storia delle connessioni. Le aziende in oggetto includono Microsoft, Yahoo, Google, Facebook, PalTalk, AOL, Skype, YouTube e Apple.

Qualcuno potrebbe pensare che tutto ciò non riguarda chi non sta facendo nulla di sbagliato. Peccato però che i concetti di “giusto” e “sbagliato” siano relativi e possano cambiare in qualsiasi momento.

Non è certo una questione da complottisti ma una realtà di cui è importante essere coscienti e conoscere a fondo, per non essere impreparati nel caso in cui la meravigliosa tecnologia degli smartphone dovesse portare più svantaggi che vantaggi.

Proprio il trincerarsi dietro a frasi come “io non ne capisco nulla di tecnologia e di computer” è quanto di più pericoloso ed incosciente si possa fare. Un atteggiamento irresponsabile che potrebbe portarci dritti dritti dentro la società del Grande Fratello.

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