Alluminio 2022. Previsioni, prezzi e aspettative

Quali sono gli umori degli operatori di mercato per i prossimi dodici mesi? Senza dubbio, i rialzisti sono la maggioranza, ma qualcuno vede anche degli ostacoli che potrebbero fermare la corsa dell’alluminio.

Nel secondo decennio di questo secolo, l’alluminio sta diventando un metallo davvero speciale: sempre più richiesto e sempre meno disponibile. E i prezzi riflettono abbastanza bene quello che è il nuovo valore dell’alluminio.

Non stupisce quindi che il mercato sia in grande fermento, con la speranza di qualcuno che nel 2022 il mercato possa stabilizzarsi per dare un sospiro di sollievo ai consumatori, da un anno costretti ad inseguire i prezzi. Ma sarà proprio così? Il mercato si raffredderà o rimarrà incandescente? Per rispondere a queste domande abbiamo raccolto opinioni e voci di corridoio tra esperti ed importanti operatori del settore. Ecco cosa ne è emerso…

2021, un anno memorabile

Nel corso dello scorso anno abbiamo assistito ad una galoppata dei prezzi che, fino ad ottobre, sembrava non volersi più fermare. La riapertura delle economie mondiali dopo lo shock della pandemia di COVID-19 ha contribuito a sostenere i prezzi del metallo che hanno raggiunto i livelli più alti degli ultimi 13 anni.

Cosa da non credere per come si sono messe le cose in questi mesi, alla fine del 2020 il mercato dell’alluminio sembrava andare incontro ad un surplus. Ma nel 2021 le cose si sono ribaltate e i prezzi sono cresciuti costantemente, grazie soprattutto alla robusta ripresa industriale della Cina e all’ottimismo diffuso circa la ripresa della domanda globale. In altre parole, il 2021 è stato un anno straordinario per l’alluminio.

A inizio anno il metallo veniva scambiato poco al di sotto dei 2.000 dollari per tonnellata e dopo un semestre era già al massimo di tre anni (2.550 dollari). Ma il meglio doveva ancora arrivare visto che ad ottobre i prezzi raggiungevano quasi i 3.200 dollari, il massimo degli ultimi 13 anni.

Da ottobre a dicembre le quotazioni si sono indebolite e il 2021 si è chiuso a 2.825 dollari, con un aumento di oltre il 40% dal 1 gennaio 2021.

Grafico 2021 alluminio cash LME
Grafico 2021 alluminio cash LME

Quali sorprese ci riserva il 2022?

Voltandosi indietro a guardare i progressi fatti dall’alluminio durante lo scorso anno c’è da spaventarsi, soprattutto se li si proiettano sul 2022. I prezzi continueranno a correre? I consumatori e gli uffici acquisti di mezzo mondo dovranno fare affidamento ancora su tranquillanti e pratiche anti-stress per non impazzire quando hanno bisogno di metallo?

Secondo Fitch Ratings, la domanda extra-Cina rimarrà forte, anche se inferiore allo scorso anno. Nel 2021 la domanda globale (Cina esclusa) è aumentata di circa il 14%, mentre quest’anno dovrebbe essere inferiore al 4,5%. Gli ostacoli per la domanda saranno ancora la carenza di semiconduttori e di alcuni componenti in lega come il magnesio. Invece, la domanda in Cina dovrebbe rimanere sostanzialmente invariata.

Anche Wood Mackenzie prevede un aumento della domanda nel 2022 (+4,6%).

Guardando invece all’offerta, è probabile che il 2022 sia caratterizzato dalla crisi energetica europea. L’energia costituisce quasi il 35% del costo di produzione dell’alluminio, ma nel caso di alcune fonderie europee la percentuale è molto maggiore. Anche se ci si attende che i prezzi dell’energia scendano dai massimi all’avvicinarsi della primavera, i produttori di alluminio si troveranno a dover competere con altri settori (zinco, fertilizzanti, acciaio e cemento) per assicurarsi forniture energetiche a prezzi competitivi.

Wood Mackenzie prevede che 400.000 tonnellate all’anno di capacità produttiva europea rischino di sparire dal mercato per la chiusura degli impianti se i prezzi dell’energia aumenteranno ulteriormente. Va considerato che l’Europa non gioca un ruolo marginale nella produzione di alluminio dal momento che rappresenta il 15% delle forniture extra-Cina.

A livello globale il mercato sarà in deficit. Per Fitch Ratings, nel 2022 mancheranno circa 2 milioni di tonnellate, un fattore che certamente sosterrà i prezzi.

Tutti rialzisti sui prezzi

Inutile nascondere che le aspettative del mercato per quanto riguarda i prezzi dell’alluminio siano molto positive. Lo testimonia anche il fatto che Fitch Ratings abbia rivisto le sue previsioni di prezzo medio per il 2022 da 2.000 dollari a 2.500 dollari.

Per Wood Mackenzie, nel breve termine, le quotazioni rimarranno nell’intorno dei 2.900 dollari. Tuttavia, guardando ai prossimi 12 mesi, sarà ancora la Cina a tracciare la strada dei prezzi. Le politiche ambientali cinesi e la crisi energica saranno determinanti per capire dove arriverà il prezzo dell’alluminio.

Esistono però altri due fattori da non perdere di vista per capire quali saranno gli sviluppi di mercato. Il primo è l’inflazione e l’eventuale aumento dei tassi di interesse per contrastarla. In caso di aumento dei tassi, l’attività industriale e la crescita della domanda di alluminio saranno penalizzati.

L’altro fattore è la carenza di microchip che, secondo le previsioni, dovrebbe allentarsi nella seconda metà del 2022. Se, invece, persistesse il deficit di semiconduttori, la domanda di alluminio da parte del settore automobilistico rimarrà debole.

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