Il gigante dell’alluminio americano, Alcoa, ha registrato perdite per 746 milioni di dollari nel terzo trimestre di quest’anno. Un cambio drastico rispetto al 2021, quando il bilancio della società mostrava un utile di 337 milioni di dollari.
I motivi di risultati tanto negativi sono da attribuire al calo dei prezzi dell’alluminio e dell’allumina, nonché ai maggiori costi dell’energia e delle materie prime. Tuttavia, la voce che ha impattato maggiormente sul bilancio trimestrale è stata quella legata alla liquidazione delle pensioni (686 milioni di dollari).
Troppo cara l’energia negli stabilimenti europei
Significativo il fatto che i problemi di costo dell’energia sono arrivati da due dei suoi centri produttivi in Europa: Lista (Norvegia) e San Ciprián (Spagna). Il primo ha subito un aumento dei costi dell’elettricità di 57 milioni di dollari, mentre il secondo di 21 milioni di dollari per il gas naturale.
Di conseguenza, Alcoa ha deciso di ridurre di un terzo la capacità produttiva dello smelter norvegese e di dimezzare la produzione della raffineria spagnola. A riguardo dell’impianto di San Ciprián, il CEO di Alcoa ha detto senza mezzi termini che i costi del gas sono stati esorbitanti e soggetti ad una volatilità estrema.
66,8 percento in meno di utili rispetto allo scorso anno
Per chi è azionista della multinazionale statunitense va comunque considerato che nei primi nove mesi di quest’anno, l’azienda ha ottenuto un utile netto di 272 milioni di dollari, il 66,8% in meno rispetto all’anno precedente. Il terzo trimestre è stato sicuramente difficile anche per un’azienda come Alcoa che, come ha ricordato il suo CEO durante una conferenza con gli analisti, mantiene comunque un bilancio solido.
Ad oggi (25 ottobre), il valore delle azioni di Alcoa al New York Stock Exchange (NYSE) si attesta a 42,09 dollari quando, esattamente un anno fa, era di 51,17 dollari.
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