Addio al figlio unico in Cina: conseguenze sul mercato dei metalli

La fine della politica del figlio unico in Cina non avrà effetti sulla domanda di metalli nel breve termine, ma nel lungo termine le cose potrebbero andare molto diversamente.

Dopo decenni di una politica demografica che permetteva alle famiglie cinesi di avere soltanto un figlio, la Cina ha deciso di abbandonare questa strada.

Secondo l’annuncio fatto dall’agenzia di stampa governativa Xinhua, d’ora in poi sarà permesso alle coppie di avere due figli. Un cambiamento dettato dalle preoccupazioni circa l’andamento della popolazione cinese.

La politica del figlio unico era stata introdotta in Cina nel 1979, per frenare la crescita troppo rapida della popolazione e, secondo le stime, ha impedito circa 400 milioni di nascite.

Come è facile immaginare, un cambiamento tanto importante ha tutto il potenziale per avere un enorme impatto a lungo termine sulla domanda di metalli, di cui la Cina è un grande consumatore. Soprattutto un consumatore di rame, dal momento che rappresenta il 40% della domanda globale di metallo rosso.

La politica del figlio unico era stata introdotta in Cina nel 1979 e ha impedito circa 400 milioni di nascite

Secondo uno studio dello US Minerals Education Coalition, ogni bambino che nasce negli Stati Uniti, nel corso di tutta la sua vita, avrà bisogno di più di 1.400 tonnellate tra minerali, metalli e combustibili. In particolare, il suo fabbisogno sarà di 450 chilogrammi di rame, 250 chilogrammi di zinco e di 11.800 chilogrammi di ferro. Anche se i numeri potrebbero essere leggermente diversi per i bambini nati in Cina, tanto basta per avere un’idea di cosa comporta la nascita di nuove creature per il mercato delle materie prime e, in particolare, per quello dei metalli.

Se qualcuno spera che la nuova politica demografica possa aver un impatto sui prezzi dei metalli nel breve periodo, rimarrà sicuramente deluso dal sapere che gli effetti non si manifesteranno prima di 15 o 20 anni.

Tuttavia, gli analisti ritengono che le implicazioni della fine della politica del figlio unico per il futuro economico della Cina, saranno molto importanti e accelereranno ancora di più i cambiamenti in atto nell’intera società cinese.

Ad oggi, ci sono 415 milioni di Millennials (persone tra i 15 e i 35 anni di età) in Cina e più di 100 milioni di loro sono laureati. Per avere un confronto, soltanto un milione di giovani si laurearono durante la Rivoluzione Culturale.

Quasi tutti i Millennials cinesi sono nati in campagna ma la maggior parte di loro vive adesso nelle città. Hanno smartphone connessi a internet, con tutto il sapere mondiale a portata di mano.

Tutte persone che mal sopportano molte delle restrizioni governative, una delle quali era il vincolo a non avere più di un figlio. Non è difficile immaginare che la caduta di questo divieto non sarà l’ultima tra le restrizioni sociali ed economiche del paese.

Cambiamenti epocali che investiranno, nel lungo termine, anche il destino di molti metalli.

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