La Cina si prepara a combattere il cambiamento climatico globale.
Per farlo e per soddisfare i propri fabbisogni energetici, avrà bisogno di circa di circa 1.000 reattori nucleari, 500.000 turbine eoliche o 50.000 fattorie solari.
Secondo Bloomberg, non esistono dubbi su questi numeri, appena sufficienti a sfamare energeticamente il gigante asiatico.
La Cina sta attraversando un periodo di transizione, che richiede una rivoluzione energetica sia nel settore della produzione e sia in quello del consumo.
Dai dati del Power Reactor Information System risulta che la Cina ha 23 reattori nucleari in funzione e che altri 26 sono in costruzione. Perciò il fabbisogno di 1.000 reattori nucleari può sembrare un pugno in un occhio, ma è il segno più evidente di quanta energia serva al paese.
La richieste di energia elettrica in Cina è prevista in aumento di circa il 46% entro il 2020 e il doppio entro il 2030.
L’energia nucleare rappresentava solo il 2% dei consumi energetici cinesi nel 2011. Da allora, gli investimenti del governo sono aumentati in modo significativo e il nucleare è diventata la fonte energetica da privilegiare.
La maggior parte dei progetti a lungo termine della Cina per il nucleare, prevede la costruzione di reattori veloci, più efficienti nel consumo di combustibile e in grado di ridurre in modo significativo la quantità di uranio necessaria durante la vita del reattore.
Al momento, rimane incerto il potenziale di crescita dei nuovi reattori cinesi, così come la percentuale e l’efficacia dei reattori veloci.
In ogni caso, tutto il prossimo decennio o forse anche quello successivo, saranno dominati dalla costruzione di reattori ad acqua pressurizzata (PWR).
I reattori ad acqua pressurizzata sono un sottoinsieme dei reattori ad acqua leggera, che sono stati originariamente creati per la propulsione nucleare dei sottomarini nucleari. Sono considerati delle fonti stabili di energia, anche se producono meno energia con l’aumento temperature.
Secondo il World Nuclear Association, la corsa cinese al nucleare è stata stimolata dall’enorme inquinamento atmosferico creato dalle centrali a carbone.
Gli analisti credono che, per realizzare i propri ambiziosi progetti nel settore nucleare, la Cina non si accontenterà di lasciare che altri abbiano il sopravvento sul suo approvvigionamento energetico. Perciò è certo che il paese entrerà nel settore dell’uranio con forza, attraverso ulteriori acquisizioni di attività.
La domanda annuale di uranio, già dal 2020, supererà l’offerta.