I 10 fiori più belli e velenosi della Terra

Alcuni tra i fiori più belli e affascinanti del mondo nascondono un lato oscuro: sono così velenosi da portare un uomo alla morte in breve tempo e tra atroci sofferenze.

Qualche volta la bellezza e l’innocenza possono nascondere un lato oscuro e pericoloso.

Alcuni fiori, per esempio, sfoggiano forme e colori meravigliosi che incantano a prima vista. Non ci sono creazioni della natura dalle sembianze tanto innocue quanto i fiori, ma alcuni di loro nascondono alcuni dei veleni più mortali che si conoscano. Potremmo dire che sono fiori che uccidono, spesso in modo orribile.

Ma quali sono questi potenziali killer? Ecco i 10 fiori più belli ma mortali del mondo

10º

FINOCCHIO D’ACQUA (Oenanthe Crocata)

Oenanthe crocata

Noto anche come Prezzemolino, cresce lungo i corsi d’acqua ed è molto velenoso. La tossina killer di questa pianta si chiama oenanthotoxin e produce il cosiddetto “sorriso sardonico“. Chi la ingerisce rimane con un sorriso poiché questa tossina rilassa i muscoli intorno alle labbra mentre il resto del corpo è percorso da convulsioni mortali. Inoltre, si dice che le sue radici abbiano un sapore assai gradevole prima di avvelenare chi le consuma.

ROSA DEL DESERTO (Adenium Obesum)

Adenium obesum

Questo fiore è originario dell’Africa ed è stato usato per secoli come veleno per le lance dagli indigeni. Le tribù africane uccidevano grandi animali come gli elefanti con il veleno del fiore (Ouabain) che colpisce il tratto respiratorio e causa insufficienza cardiaca quasi immediata a dosi elevate.

SANGUINARIA CANADESE (Sanguinaria Canadensis)

Sanguinaria canadensis

Questo fiore è assai diffuso nella parte orientale nel Nord America ed è conosciuto anche con il nome di Zenzero Canadese. I nativi americani lo usavano come colorante ornamentale ma anche per indurre gli aborti. Il succo è rosso e velenoso, mentre i prodotti a base di estratti di Sanguinaria Canadese, come l’unguento nero, sono escarotici e possono causare cicatrici deturpanti permanenti.

ALBERO DEI SUICIDI (Cerbera Odollam)

Cerbera odollam

Comunemente noto come “l’albero dei suicidi”, il Cerbera Odollam produce un potente glicoside chiamato cerberin che è altamente velenoso. Il cerberin ha effetto entro un’ora. All’inizio si verifica un leggero dolore allo stomaco e poi si passa in uno stato di coma. Questa sostanza non è rivelabile nel corpo e, per questo, è conosciuta anche come “l’arma discreta del delitto“.

MAGGIOCIONDOLO (Laburnum)

Laburnum

Il maggiociondolo è un albero deciduo originario dell’Europa meridionale. Gli alberi hanno splendidi fiori gialli pendenti che danno origine al nome. Ogni parte di questi alberi contiene la citisina, usata in basse dosi anche come farmaco per aiutare le persone a smettere di fumare. Tuttavia, a grandi dosi, questa sostanza chimica è letale. L’avvelenamento da citisina comincia con vomito intenso, seguito da bava schiumosa che esce dalla bocca. Dopo circa un’ora cominciano le convulsioni che portano ad un coma profondo o addirittura alla morte.

FALSO ZAFFERANO (Colchicum Autumnale)

Colchicum autumnale

È originario del Regno Unito, dove lo si conosce come “donna nuda” ma lo si trova anche in Europa e in Nuova Zelanda. È una piccola pianta erbacea perenne di 10-40 centimetri di altezza. Tutte le parti della pianta, in particolare i semi e i bulbi, sono altamente velenose. Il principale componente chimico velenoso è la colchicina, un alcaloide che interrompe sistematicamente tutte le funzioni vitali del corpo. La morte può avvenire entro pochi giorni o nel giro di una settimana.

CALLA (Zantedeschia)

Zantedeschia

Anche una piccola quantità della sostanza chimica contenuta in questa pianta è sufficiente a far gonfiare la gola di un essere umano fino a chiudere del tutto le vie respiratorie. La Zantedeschia è una specie perenne originaria dell’Africa meridionale. Contiene ossalato di calcio, una sostanza chimica che forma cristalli aghiformi negli organi interni del nostro corpo.

VERATRO (Veratrum)

Veratrum

Le specie di Veratrum sono presenti su quasi tutte le montagne dell’emisfero settentrionale. Le piante sono erbe perenni, note come “Elleboro bianco“. I fiori sono comunemente usati per scopi ornamentali a causa del loro bellissimo aspetto. Tuttavia, ogni parte di questa pianta, dai pistilli alle radici, è mortalmente tossica. L’avvelenamento da Veratrum inizia con violenti crampi allo stomaco, circa 30 minuti dopo l’ingestione.

SENECIONE DI SAN GIACOMO (Jacobaea Vulgaris)

Jacobaea vulgaris

È un fiore di campo molto abbondante nel Regno Unito e nella parte settentrionale della Finlandia. Può crescere sui bordi delle strade, nei prati e nei terreni incolti. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha confermato la presenza di almeno otto alcaloidi tossici in questa erba. A differenza della maggior parte dei veleni che lasciano rapidamente il corpo, questi alcaloidi si accumulano nel fegato nel tempo, provocando cirrosi epatica. Quando iniziano a comparire i sintomi, il danno è irreversibile.

ALLORO DI MONTAGNA (Kalmia Latifolia)

Kalmia latifolia

Sono fiori rosa e bianchi che sbocciano in tarda primavera e sono tra i più mortali sulla Terra. È abbondante negli Stati Uniti orientali e alcune tribù native nordamericane usavano le foglie della pianta per suicidarsi. Il fiore produce due tipi di veleni, l’andromedatossina e l’arbutina. L’andromedatossina in piccole dosi provoca vomito, salivazione, lacrimazione degli occhi e del naso, dolori addominali e rallentamento della respirazione. Circa un’ora dopo averla ingerita, si perde la capacità di usare i muscoli e, alla fine, arriva il coma e la morte. Anche il miele delle api che impollinano questo fiore conserva tutte le proprietà tossiche del fiore stesso.

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