Lo zinco nel 2023. Previsioni e tendenze per il nuovo anno

Le previsioni sui prezzi dello zinco e le principali tendenze che impatteranno sul mercato durante il 2023, secondo le opinioni degli analisti più autorevoli.

I prezzi dello zinco hanno raggiunto un nuovo massimo storico all’inizio del 2022 ma, come accaduto ad altri metalli, non sono riusciti a mantenere i guadagni fino alla fine dell’anno. Naturalmente, la crisi energetica, le chiusure delle fonderie e la guerra tra Russia e Ucraina sono alcuni dei fattori che hanno pesato sulle performances di questo metallo di base.

Il 2022 in poche parole…

All’inizio dello scorso anno lo zinco aveva superato i 3.500 dollari per tonnellata, ma i prezzi avevano ancora strada da fare… Infatti, la guerra RussiaUcraina ha lanciato i prezzi a quasi 4.600 dollari per tonnellata, un livello senza precedenti nella storia dello zinco.

Poiché la fusione dello zinco elettrolitico è un processo di raffinazione ad alta intensità energetica (è secondo soltanto all’alluminio), i costi energetici altissimi del 2022 hanno ridotto i margini delle fonderie e hanno indotto molti impianti a sospendere la produzione. Di conseguenza, l’offerta ha subito un duro colpo che ha dato un solido supporto ai prezzi.

Tuttavia, le pressioni inflazionistiche e la forza del dollaro americano, a partire dalla fine di aprile, hanno spinto verso il basso le quotazioni. L’entità della discesa ha sorpreso molti operatori che non si attendevano in così poco tempo di vedere i prezzi sprofondare al di sotto dei 3.000 dollari (il 3 novembre lo zinco valeva 2.680 dollari).

Lo zinco nel 2023. Previsioni e tendenze per il nuovo anno

Come si muoveranno domanda e offerta nel 2023?

Mentre gli indicatori macroeconomici per molte delle principali economie mondiali si stanno deteriorando, Wood Mackenzie, società di consulenza nel settore delle materie prime, crede che l’economia cinese potrebbe vedere grossi miglioramenti nel corso del 2023. L’allentamento della politica zero-COVID dovrebbe spingere l’economia nazionale e con essa anche la domanda di zinco dovrebbe rimbalzare, con una crescita prevista di poco meno dell’1,5% nel 2023 (nel 2022 è diminuita di quasi il 2%).

Secondo CRU Group, la domanda cinese di zinco rimbalzerà del 3% su base annua, anche se negli altri paesi del mondo le prospettive sono meno buone. Per esempio, in Europa la domanda si contrarrà per il secondo anno consecutivo, mentre negli Stati Uniti la contrazione sarà più leggera. Tuttavia, la ripresa della Cina e la resilienza della domanda da paesi come l’India contribuiranno a riportare il consumo globale alla crescita. Per CRU Group, la domanda al di fuori della Cina aumentare dell’1,8% su base annua.

Guardando invece all’offerta, Wood Mackenzie prevede una crescita ragionevolmente forte della produzione mineraria, grazie all’operativià di nuove miniere e alla maggiore produzione di alcune tra quelle esistenti. Anche CRU Group prevede un recupero dell’offerta globale mineraria di zinco (+1,7%).

Ma, l’incertezza maggiore riguarda le fonderie di zinco. Con quasi 450.000 tonnellate all’anno di capacità attualmente inutilizzate in Europa, i fermi produttivi per i costi insostenibili dell’energia proseguiranno per tutto il prossimo anno. Perciò, si prevede un deficit di metallo raffinato di 50.000 tonnellate.

I prezzi dello zinco nel 2023

Comunque, quest’anno, con un mercato del metallo raffinato meno ristretto rispetto al 2022 e un surplus nel mercato dei concentrati, i prezzi dello zinco dovrebbero scendere in termini di media annuale.

Wood Mackenzie prevede che i prezzi si aggireranno in media intorno ai 3.100 dollari.

Anche se le prospettive economiche si sono deteriorate negli ultimi mesi, i bassi livelli delle scorte di borsa e i problemi produttivi delle fonderie, daranno un supporto significativo alla discesa dei prezzi.

In ogni caso, analogamente al 2022, il fattore principale che da non perdere d’occhio durante quest’anno è quello che succederà alle fonderie di zinco. Quanti impianti fermeranno la produzione? Quali di questi riprenderanno a produrre e quanti chiuderanno definitivamente?

Soprattutto in Europa, la risposta a queste domande avrà una grande influenza sul mercato dello zinco.

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