Si va verso un divieto delle esportazione di rottami in Europa?

C’è aria di restrizioni all’esportazione di rottami nell’Unione Europea. Per questo, alcune grandi aziende hanno scritto una lettera ai responsabili di Bruxelles.

Corre voce che a Bruxelles stia prendendo sempre più piede l’idea di prendere in considerazione il divieto di esportazione di materiali di scarto.

Un divieto che affosserebbe i prezzi e ridurrebbe l’attività di riciclo

Se non siete tra quelli che hanno fatto un salto dalla sedia nel leggere di questa notizia, dovreste sapere che un divieto del genere abbasserebbe drasticamente i prezzi dei rottami e ridurrebbe gli incentivi alla raccolta di metallo, carta e plastica di scarto, con conseguenti effetti a catena.

Per questo, il consorzio European Recycling Industries Confederation (EURIC) ha firmato un una lettera diretta a funzionari dell’Unione Europea (UE) con l’appello a proteggere il commercio libero, equo e sostenibile delle materie prime del riciclaggio. Un modo per mettere le mani avanti sulle conseguenze negative di un possibile divieto alle esportazioni di rottame, che nella UE è ancora anacronisticamente definito dalle normative come rifiuto.

Le grandi aziende del settore sono competitive anche e soprattutto grazie alle esportazioni

Buttare fuori l’Europa dai mercati globali delle materie prime secondarie avrebbe un impatto negativo sulla competitività di molte aziende del settore, regalando un vantaggio alle materie prime da estrazione. Senza considerare che quest’ultime sono quelle che hanno il peggior impatto ambientale, anche in termini di emissioni inquinanti.

Per le aziende che raccolgono, riciclano e lavorano rottami, l’impossibilità di accedere a mercati finali competitivi al di fuori dell’Europa, sarebbe una condanna a diminuire l’attività di riciclo e, paradossalmente, sarebbe una pietra che affonderebbe la possibilità di raggiungere gli obbiettivi di riciclo fissati proprio dalla legislazione europea.

La lettera in questione è stata firmata da importanti società del settore del riciclo, tra le quali le tedesche ALBA, Scholz e Cronimet, la francese Derichebourg, la britannica EMR, la belga Galloo, l’olandese Oryx e la svedese Stena Metal.

METALLIRARI.COM © SOME RIGHTS RESERVED