I giapponesi sono famosi per il loro amore per i cibi di alta qualità, trattati come veri e propri beni di lusso. Ma forse non tutti sanno che, oltre al famoso manzo di Kobe, c’è un altro cibo di lusso che arriva dal Giappone: l’uva Ruby Roman, la varietà di uva da tavola più costosa al mondo. Nel 2020, un grappolo di 900 grammi di questa uva è stato venduto all’asta per oltre 10.000 dollari. Ma perché un’uva può costare così tanto?
È sul mercato solo dal 2008, ma i prezzi sono subito saliti
Innanzitutto, la Ruby Roman cresce solo nella prefettura di Ishikawa, nella regione di Chūbu, sull’isola di Honshū. La sua coltivazione è iniziata nel 1995 al Sand Dunes Agricultural Research Center, dove sono stati piantati 400 semi di grandi acini neri chiamati Fuji Minoru. Solo quattro di queste piante hanno prodotto frutti, e la Ruby Roman è una di queste. È arrivata sul mercato solo nel 2008, ma ha avuto subito un grande successo, con prezzi che sono saliti rapidamente.
Per essere classificata come Ruby Roman, ogni acino deve pesare almeno 20 grammi, avere un diametro minimo di 30 millimetri e un contenuto di zucchero del 18%. Esiste anche una versione premium con acini che superano i 30 grammi. Prima di essere venduti, questi acini vengono ispezionati uno per uno e ogni confezione riceve un certificato di autenticità. I grappoli di Ruby Roman hanno un colore rosso rubino brillante e una dolcezza sorprendente, che li fa sembrare vere e proprie gemme.
Il trionfo dell’estetica del cibo, in mantra per la cultura giapponese
La Ruby Roman viene coltivata in serre, dove si presta grande attenzione a tre parametri: l’intensità della luce, fondamentale per lo sviluppo del colore, il controllo della temperatura tramite la regolazione delle finestre per garantire la circolazione dell’aria, e metodi di coltivazione rigorosi, sia manuali che meccanici. Tutta questa cura serve a produrre grappoli con acini uniformi e identici. L’estetica del cibo è infatti molto importante nella cultura giapponese.
Gli abitanti di Ishikawa sono così orgogliosi di questo frutto che il nome “Ruby Roman” è stato scelto tramite un referendum pubblico.
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