Ci sono tante, troppe ragioni per essere rialzisti sul rame

Perché gli esperti sono molto rialzisti sul rame per questo decennio? Per capirlo basta leggere alcuni dati, a partire dai 250 milioni punti di ricarica per autoveicoli elettrici che verranno installati in tutto il mondo.

Anche se in questi giorni le quotazioni del rame si sono rilassate, viaggiano sempre intorno ai 10.000 dollari per tonnellata (oggi, 21 febbraio, il contratto cash LME vale 9.960 dollari). Soltanto qualche mese or sono, a novembre 2021, i prezzi avevano toccato il massimo storico di oltre 10.700 dollari.

Ci aspetta un decennio con la domanda in enorme crescita ed un’offerta asfittica

Ma, se ci allontaniamo dalle oscillazioni del breve termine, ci sono molte ragioni per pensare che nel prossimo decennio la crescita del rame continuerà. Infatti, l’offerta sta rallentando mentre la domanda cresce e, nei prossimi anni, questa crescita sarà drammatica.

Proviamo a mettere in fila, uno per uno, alcuni dei fattori che sostengono la tesi rialzista:

  • la produzione mineraria di rame a livello globale è in calo;
  • la scoperta e l’avvio di nuovi siti produttivi è lungo e difficile;
  • la decarbonizzazione e l’elettrificazione delle nuove fonti di energia rinnovabile richiedono una quantità di rame sei volte superiore rispetto alle fonti energetiche tradizionali;
  • la spinta all’urbanizzazione nei paesi in via di sviluppo come l’Africa richiede un grande utilizzo del rame.

Di fatto, esiste la quasi certezza che questi driver faranno crescere la domanda a livelli molto alti mentre, sul fronte dell’offerta, si può discutere solo di quante siano le probabilità che la produzione possa soddisfare le crescenti necessità di rame di tutto il mondo.

Come accennato, la prossima ondata di urbanizzazione nel continente africano si concentrerà sulla disponibilità di fonti di energia costanti e affidabili. Cosa che dipenderà in gran parte dalla disponibilità di rame che, a causa della sua bassa resistenza elettrica, è il conduttore più ricercato sul mercato.

250 milioni punti di ricarica entro il 2030

Se poi cominciamo a guardare all’aumento dei veicoli elettrici (EV) e all’imminente introduzione massiva di stazioni di ricarica a livello globale, ci rendiamo conto che la capacità dell’intera rete elettrica verrà messa a dura prova. È stato stimato che, entro il 2030, oltre 250 milioni punti di ricarica saranno resi disponibili a livello globale, consumando oltre il 250% in più di rame rispetto al 2019.

Per avere un’idea di cosa questo significhi in termini di quantità di metallo, basta pensare che i punti di ricarica rapida richiedono fino a 10 volte il rame che serve per un punto di ricarica domestico. Ogni punto di ricarica rapida richiede almeno 25 chilogrammi di rame.

Stessa cosa nei veicoli elettrici. Ogni veicolo elettrico richiede rame per una media di 83 chilogrammi, circa 3 volte la quantità rispetto ai tradizionali veicoli con motore a combustione interna.

È certo che il metallo rosso svolgerà un ruolo fondamentale nell’elettrificare il mondo nel prossimo decennio. Con una domanda che crescerà drasticamente, contribuendo alla cosiddetta greenflation (aumento dei prezzi delle materie prime per l’economia verde) e un’offerta al palo, i prezzi del rame sono destinati a stupire gli investitori e a creare dolori a tutti i consumatori.

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